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Berlusconi a Cesano Boscone assisterà i malati di Alzheimer. Inizio il 9 maggio

di Federico Capurso30 Aprile 2014
30 Aprile 2014

silvioberlusconiAvrà inizio il 9 maggio, per l’ex premier Silvio Berlusconi, il periodo di impegno nei servizi sociali che dovrà scontare alla fondazione Sacra famiglia di Cesano Boscone, in provincia di Milano. E all’interno della struttura, annuncia il direttore generale del centro Paolo Pigni, si occuperà solo ed esclusivamente dell’assistenza ai malati di Alzheimer. Nessuna «attività divertente o rilassante» e «non avrà un ufficio» ha aggiunto Pigni, spiegando che l’ex Cavaliere entrerà in contatto con «sofferenze e situazioni che potranno arricchirlo».
Malati non autosufficienti dunque, al contrario di quanto si era ipotizzato, e – seconda cattiva notizia per l’ex-premier – Berlusconi non potrà per alcun motivo fare campagna elettorale o dichiarazioni politiche all’interno della fondazione, né organizzare alcun «comizio, banchetto o manifestazione» che non sia stato prima concordato con il consiglio d’amministrazione del centro.
E a chi chiedeva se Berlusconi potrà “animare” il nucleo a cui sarà affidato con scherzi e barzellette, Pigni ha risposto: «Se volete provare a raccontare barzellette ai malati di Alzheimer…poi mi dite. Per ogni paziente c’è un percorso preciso all’interno di attività che sono di alto livello».
Eppure, con gli attacchi degli ultimi giorni, sferrati alla magistratura e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso di due interviste televisive, Berlusconi rischia, nel peggiore dei casi, proprio la revoca dell’affidamente ai servizi sociali e il conseguente ritorno agli originari 4 anni di arresti domiciliari. Per Forza Italia, già indietro nei sondaggi, l’arresto di Berlusconi sarebbe una manna dal cielo – meglio se a ridosso del voto per le europee.
Tutto starà alla decisione dei giudici, che dopo aver sentito le frasi pronunciate dall’ex premier sulla condanna Mediaset, da lui considerata «un colpo di stato», sui servizi sociali «ridicoli» e su Napolitano, accoppiato al film «Profondo rosso», dovranno decidere se emettere una “diffida” o, saltando il cartellino giallo, arrivare direttamente a ordinarne l’arresto. Le manette sembrano comunque lontane e, ottimisticamente, potrebbero non seguire le sanzioni previste, purché eviti «dichiarazioni offensive di spregio nei confronti della magistratura», o fuori «dall’ambito delle regole della civile convivenza, del decoro e del rispetto delle istituzioni».

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