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Speciale Papi santi/5. Per Roncalli grandi festeggiamenti a Sotto il monte, suo paese natale

di Carlotta Dessì28 Aprile 2014
28 Aprile 2014

giovanni_xxiiiAngelo Rocalli, Pontefice con il nome di Giovanni XXIII, è diventato Santo.

Dalla gente veniva chiamato il “Papa Buono”, un definizione che non voleva sottolineare che ci fossero stati anche dei papi “cattivi”, ma che metteva in risalto il suo carattere umile e mite, sempre dalla parte dei più deboli. Un Papa “buono” perché era sempre sorridente, bonario e affettuoso come un nonno. Dotato di una grande energia e innovazione ha portato all’interno della Chiesa una grande rivoluzione, mettendola al passo con il tempo. Diverso dal suo predecessore Pio XII, che appariva invece mistico, aristocratico, e forse troppo solenne.

Papa Giovanni XXIII era il papa contadino. Sempre vicino alla gente, dopo la sua elezione, trascorse il suo primo Natale con i bambini malati dell’ospedale romano Bambin Gesù e il giorno dopo, incontrò i detenuti nel carcere di Regina Coeli. Una visita esclusiva, la prima fatta da un Papa fino ad allora. <<Non potete venire da me e così vengo io da voi>> – aveva detto ai detenuti-.

Nel 1962, già malato di tumore allo stomaco, aprì il concilio Vaticano II con il compito di rinnovare profondamente la Chiesa: un gesto importante che lascia un’impronta significativa al suo pontificato. La Chiesa deve stare vicino alla gente, al mondo riconoscendo la libertà religiosa anche per le chiese non cristiane. Poi l’appello di pace a Kennedy e Krusciov per risolvere il caso dei missili a l’Avana puntati su Washington, durante la “crisi dei missili di Cuba”.

Nello stesso periodo, esattamente la sera dell’11 ottobre 1962, davanti a una piazza San Pietro stracolma di fedeli, si affacciò alla finestra improvvisando quello che poi sarà chiamato “Il discorso della Luna”. <<Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una sola, ma riassume tutte le voci del mondo. Si direbbe che persino la Luna si è affrettata stasera, osservatela in alto, a guardare questo spettacolo. E tornando a casa date una carezza ai vostri bambini e dite: Questa è la carezza del Papa>>. Il 23 maggio, in occasione della solennità dell’Ascensione, ormai affranto dalla malattia si affacciò per l’ultima volta dalla finestra del Palazzo Apostolico per recitare il Regina Coeli.

Giovanni XXIII si spegne il 3 giugno 1963, rivolgendo le ultime parole al suo segretario Loris Capovilla: <<Perché piangere? E’ un momento di gioia, questo, è un momento di gloria. Vado in cielo con i miei genitori>>.

Carlotta Dessì

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