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L’Fnsi annuncia il nuovo contratto, giornalisti sul piede di guerra

di Mario Di Ciommo21 Aprile 2014
21 Aprile 2014

Franco Siddi - FnsiL’Fnsi ha annunciato, attraverso le parole del proprio segretario Franco Siddi, che il 17 aprile si riunirà la commissione contratto del sindacato per analizzare la bozza di accordo raggiunto dalla dirigenza sindacale e dalla Fieg. Ci si avvierà quindi alla firma del nuovo contratto di categoria.

“Stiamo lavorando in maniera serrata con gli editori – ha dichiarato Siddi a margine di un convegno a Firenze – a un contratto di ‘salvaguardia’ e di prospettazione del futuro essenziale per il settore”. Il segretario del sindacato ha poi specificato: “Il prossimo 17 aprile ci sarà un passaggio importante nella commissione contratto, siamo a un punto di svolta: il contratto è possibile”.

I giornalisti però non ci stanno e molti hanno già manifestato il proprio malcontento contro il loro stesso sindacato, colpevole a loro dire, di essersi prostrato di fronte alle richieste degli editori. Secondo gli ‘operai dell’informazione’ infatti, qualora le indiscrezioni sul nuovo contratto fossero confermate, ci si avvierebbe verso la completa capitolazione della categoria, consegnata inerme nelle mani degli editori.

Ma qual è il pomo della discordia?

Da quanto trapela il nuovo contratto prevedrebbe l’introduzione nel contratto dei CoCoCo, figure professionali pagate poco e senza tutele. A questi, e non ai liberi professionisti, verrebbe applicato l’equo compenso riducendone così ancor più i costi e non garantendo loro un evidente miglioramento della propria posizione. Chiaramente in una situazione del genere quale editore deciderebbe di assumere un ex articolo 1 o ex articolo 2 quando invece potrebbe rivolgersi a figure professionali a basso costo?

Ma non solo, altre indiscrezioni raccontano dell’imminente cancellazione della fissa, l’indennità che viene pagata a fine rapporto di lavoro. Qualora l’indiscrezione fosse confermata a farne le spese, chiaramente, sarebbe la categoria dei neo assunti che, già retribuiti in maniera non adeguata, sarebbero ancora più penalizzati a livello economico. Si vocifera anche di una possibile diminuzione della reversibilità e di un percorso ad ostacoli per i pensionati con l’introduzione di svariati balzelli.

Molti giornalisti inoltre, attraverso le parole di Senza Bavaglio, condannano in maniera netta e senza attenuanti l’atteggiamento del sindacato, accusato di aver condotto le trattative con gli editori in estrema segretezza e senza aver mai consultato i giornalisti stessi. Pertanto questi ultimi ritengono che sia indispensabile sottoporre a referendum il testo che l’Fnsi ha concordato con gli editori.

Mario Di Ciommo

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