Proprio quando la firma sui contratti sembrava cosa scontata, tutto è saltato. Gli emiri si sono tirati indietro, rinunciando all’ingresso in Alitalia. Si trattava di un’operazione piuttosto complessa, portata avanti nel corso degli ultimi mesi. Un affare da 550 milioni di euro che avrebbe dovuto condurre all’acquisizione da parte di Ethiad del 40-45% delle quote del vettore italiano.
La notizia, raccolta dal Messaggero, è ancora priva di conferme ufficiali. Stando a quanto riportato dal quotidiano romano, sembra che i vertici della compagnia di Abu Dhabi abbiano deciso di rinunciare a causa di tre nodi irrisolti: gli esuberi del personale (sono a rischio 3mila posti di lavoro), l’abbattimento del debito da parte delle banche e le mancate rassicurazioni del governo italiano su infrastrutture e collegamenti (rotte da Linate, allacciamento dell’hub di Fiumicino con l’Alta velocità, limitazione dei benefici delle low cost).
Non è la prima volta che salta l’ingresso di nuovi soci all’interno di Alitalia. Una dinamica piuttosto simile a quella registrata in queste ore, si era già verificata nel novembre dello scorso anno quando Air France decise di non sottoscrivere l’aumento di capitale a causa di un piano industriale giudicato «poco soddisfacente».
Valerio Dardanelli
