Spunta anche la cameriera di un ristorante, assunta come addetta alla cultura all’ambasciata di Vienna, nella schiera di ambasciatori reclutati dal ministero degli Esteri serbo, sempre più dedito ad elargire cariche e assunzioni a funzionari legati all’entourage composto da amici e familiari che orbitano intorno al gruppo di maggioranza.
Una gestione caratterizzata da abusi e illeciti che nello scorso governo era stata appannaggio del partito del Progresso di Aleksandar Vucic (Sns) e che continua a destare preoccupazione su quale potrà mai essere l’amministrazione dell’esecutivo da parte di un gruppo politico che ha conquistato la maggioranza.
La vergognosa rete di favoritismi nell’attribuzione di cariche giunge all’indomani dello scandalo dei passaporti diplomatici distribuiti a parenti, uomini d’affari e persino alla suocera 85enne del presidente della Repubblica.
La denuncia del quotidiano Blic, rende noto come negli ultimi anni nessuno sia stato assunto al ministero degli Esteri serbo in seguito a regolare concorso, una pratica ulteriormente enfatizzata dalla gestione dell’uscente ministro Ivan Mrkic che, solo nell’ultimo anno, avrebbe reclutato un centinaio di persone, soddisfacendo desideri e ambizioni di parenti e amici. Una pratica continuata nonostante il divieto emanato dal governo di effettuare assunzioni nel settore pubblico.
La lunga lista riportata da Blic annovera tra i beneficiari degli incarichi, “scelti esclusivamente in base a riferimenti rintracciabili nei loro curricula”, Nikola Cosic, nipote del famoso scrittore e soprattutto figlio di Dobrica, primo presidente della Serbia ai tempi di Milosevic, il figlio dell’ex ambasciatore alle Nazioni Unite, Darko Jovanovic, assegnato a Ginevra senza aver passato alcun concorso, e il fratello dell’ex rappresentante di Belgrado ad Atene, Dragan Zupanjevac.
Nemmeno l’ambasciatore a New York, Dejan Sahovic, ha rinunciato a piazzare suo fratello all’ambasciata di Tirana e poco importa che il familiare fosse privo di qualsiasi esperienza diplomatica.
Oltre ad assumere i figli degli amici il ministro Mrkic si ingraziava le rappresentanze interne promuovendo a consigliere tutti gli addetti.
Infoltito da assunzioni regalate e incarichi ceduti agli adepti del potere forte, il ministero degli Esteri serbo dispone ad oggi, di un centinaio di diplomatici in più ed un tasso di inefficienza molto più alto rispetto al passato, con un partito che si appresta ad assumere le redini del potere.
Vizi e virtù di generosità volti a soddisfare i desideri di famiglia, non del tutto esclusive delle stanze di potere dei palazzi serbi.
Samantha De Martin