Ieri sera, intorno alle 20,30, in ritardo di più di due ore dall’orario prestabilito fissato alla chiusura delle borse, il premier Matteo Renzi ha annunciato i nomi dei nuovi manager pubblici. Il premier non ha nascosto “pressioni fortissime” sulla scelta dei nomi, ma ha assicurato di aver fatto il miglior lavoro possibile, lontano dalle volontà dei singoli partiti.
Stupiscono le quattro donne messe a capo delle holding di stato. Emma Marcegaglia sarà infatti il nuovo presidente di Eni, Patrizia Grieco dell’Enel, Luisa Todini guiderà Poste Italiane e, Catia Bastioli, Terna s.p.a.
Confermata la nomina di Mauro Moretti ai vertici di Finmeccanica, che, dopo le polemiche, avrebbe pattuito con Renzi- secondo quanto scritto su La Stampa- uno stipendio pari a 800mila euro l’anno. A prendere il posto di Moretti alle FS potrebbe essere Michele Mario Elia, attualmente amministratore delegato di Rfi.
Alle Poste Francesco Caio affiancherà Luisa Todini. Caio, nominato dal governo Letta responsabile del progetto “Agenda Digitale”, ha come obiettivo principale la digitalizzazione del sistema amministrativo statale. Emma Marcegaglia avrà come a.d. Claudio Descalzi, con un ruolo già determinante all’interno di Eni e da molti considerato il delfino dell’uscente amministratore delegato Paolo Scaroni
Renzi aveva annunciato il cambiamento, e cambiamento c’è stato. Sostituiti sette dirigenti su otto, con un tetto allo stipendio fissato per 238mila euro l’anno. Il premier, si è detto profondamente soddisfatto per l’inserimento dei quattro manager donne, fondamentali per allineare l’Italia agli standard internazionali. “Auguro buon lavoro ai nuovi vertici- ha dichiarato Renzi- una squadra di professionisti di grande qualità e riconosciuta autorevolezza che lavoreranno per raggiungere gli obiettivi strategici di società che rappresentano una risorsa fondamentale per il paese.”
Cecilia Greco