L’aveva comprato proprio a Roma probabilmente da un venditore ambulante quel coltello tipo “butterfly” noto anche come “balisong”, vietato in molti paesi tra i quali anche l’Italia, la cui lama gli ha reciso il cuore bucando l’aorta e forse anche l’esofago. È morto così in un lago di sangue che usciva dalla bocca, una profonda ferita al petto, una traccia di escoriazione al naso, Jonathan Lucas, lo studente dell’istituto Elysée di Losanna, in gita nella Capitale con compagni e insegnanti, vittima, martedì scorso, di un drammatico gioco nella stanza al secondo piano della “Domus Nascimbeni”, l’ostello gestito dalle suore minime della Sacra Famiglia a pochi passi dalla basilica di San Pietro.
Il dramma si è consumato alle 23,15 di martedì, nella stanza in cui il sedicenne si trovava con altri due compagni della scolaresca, trattenuti fino a tarda sera negli uffici della mobile e sui quali potrebbe abbattersi l’accusa di omicidio.
Inizialmente scomparso il coltello Non ci credono gli inquirenti alla dinamica raccontata dai due ragazzi compagni di stanza di Jonathan, che descrivono il macabro accaduto come il tragico epilogo di un gioco finito male. Il fatto che sul coltello, all’inizio misteriosamente scomparso all’arrivo del 118, e ritrovato solo in un secondo momento dagli investigatori, non ci fosse traccia del sangue della vittima, ha indotto gli inquirenti a considerare con sospetto la versione dei giovani svizzeri, incanalando la soluzione del caso verso l’ipotesi una lite tra i tre o di uno scherzo finito male.
Massimo riserbo sulle indagini Sulle indagini che aleggiano intorno al giallo che ha sconvolto insegnanti e compagni del vivace “Jon” la star dei social network dall’aria sbarazzina e il taglio da boy band, giace lo stretto riserbo della procura minorile, accompagnato dal silenzio della questura che liquida le richieste di notizie da parte dei media, con risposte evasive e promesse di informazioni che non arriveranno mai.
E intanto tra le maglie intrecciate a lutto della rete social che da Twitter a Facebook accoglieva i video, i selfie e i sorrisi del ragazzo svizzero immortalato spesso dal web con la chitarra in mano, si rincorrono i commenti sconvolti degli amici e degli oltre 4.000 fan che popolano la pagina dello studente intitolata “Les conneries de Jon”.
La disperazione della fidanzata “Ti amo più di ogni altra cosa e anche se non sei più qui non ti dimenticherò mai. Sei stato il primo uomo con cui ho pensato di finire la mia vita” era stato il primo commento della sua fidanzatina su Instagram, alla notizia dell’accaduto.
Ma Jon non l’ha aspettata, la vita l’ha finita prima lui, in un ostello in gita scolastica, per un tragico gioco del destino, spezzato da un coltello affilato, nel cuore di Roma.
Samantha De Martin