Una fragorosa esplosione ha svegliato questa mattina Atene. Un potente ordigno ha fatto saltare in aria un’automobile parcheggiata proprio di fronte alla sede della Banca Centrale della Grecia, a pochi metri dagli uffici della Troika (Ue, Bce, Fmi). Nessun ferito ma solo ingenti danni alle strutture circostanti. Tutto ciò alla vigilia della visita di Angela Merkel ad Atene.
“Non permetteremo che i terroristi raggiungano lo scopo di destabilizzarci e di cambiare la nostra agenda” ha prontamente dichiarato un portavoce del governo greco, intervenuto per commentare l’accaduto.
La deflagrazione, avvenuta all’alba, era stata annunciata da anonimi con una telefonata al sito di notizie Zougla e al giornale Efymerida ton Syndakton. Per ora però nessuna rivendicazione dell’attentato.
La polizia ellenica sta indagando sull’accaduto e, stando a diversi media greci, uno dei principali sospettati per la progettazione dell’ordigno è Christodoulos Xiros. Tra gli ex capi del gruppo estremista di sinistra ’17 novembre’, Xiros ha commesso 23 omicidi tra il 1975 ed il 2000, oltre a vari attentati e rapine. Condannato a 6 ergastoli ed altri 25 anni di prigione, il terrorista greco è però riuscito a fuggire dal carcere di Korydallos lo scorso 7 gennaio. E’ attualmente uno degli uomini più ricercati di tutta Europa.
I sospetti sarebbero confluiti su Xiros per l’elevato grado di difficoltà riscontrato nella messa a punto dei circa 75 chili di esplosivo fatti esplodere questa mattina. Il noto criminale greco, oltre ad essersi macchiato di simili attentati nel suo passato, è infatti considerato uno dei massimi ‘esperti in materia’.
L’attentato riporta l’attenzione sul problema sociale della Grecia, rientrata proprio nella giornata di ieri sui mercati internazionali con la collocazione di un bond a scadenza quinquennale.
La ripresa dell’economia, evidentemente, non riesce a curare tutte le profonde ferite causate dalla grande crisi ellenica.
Mario Di Ciommo