L’Aquila si ferma per ricordare i suoi morti. In 12mila hanno partecipato, sabato sera, alla fiaccolata in memoria di chi ha perso la vita sotto le macerie nel terremoto del 6 aprile 2009. Da via XX settembre – tristemente nota per il crollo della Casa dello Studente – il corteo si è diretto verso piazza Duomo, dove sono stati letti i nomi delle vittime (ed è servita quasi mezz’ora per elencarli tutti). Poi la messa, celebrata dall’arcivescovo dell’Aquila Giuseppe Petrocchi, e una veglia di preghiera proseguita fino alle 3.32, l’ora del terremoto, quando 309 rintocchi di campane hanno ricordato le altrettante vittime del sisma. Commozione e rabbia serpeggiavano fra gli abitanti di una città che, a 5 anni dal terremoto, è diventata un non-luogo di cui è difficile immaginare la rinascita, nonostante l’ottimismo del sindaco Massimo Cialente: «Adesso parte la fase due, quella del rilancio socio-economico. Nel 2019 avremo finito, il centro storico sarà ricostruito». Non ci sono alternative se si pensa che L’Aquila ha presentato la propria ambiziosa candidatura a capitale della cultura proprio per quell’anno.
Il governo: «Ricostruzione in 5 anni». Al 2019 come termine ultimo della ricostruzione aveva fatto riferimento anche Dario Franceschini nel corso della sua visita in città il 1 marzo scorso: «La nostra sfida – aveva commentato allora il ministro dei Beni culturali – è quella per un progetto di ‘L’Aquila viva’, per consegnarla in cinque anni al resto del mondo, con gente felice e con una potenzialità turistica enorme». Promesse impegnative, tanto più che i finanziamenti sono già agli sgoccioli e che vengono dopo quelle, mai mantenute, di ogni governo che si è succeduto, dal 2009 a oggi. «Prima Berlusconi, poi Letta, ora Renzi. Anche Monti ci ha illusi», diceva sabato la senatrice del Partito democratico Stefania Pezzopane, presidente della Provincia all’epoca del sisma.
Le altre iniziative. Fra i membri dell’attuale esecutivo ad aver fatto visita all’Aquila ci sono il ministro per l’Ambiente Gian Luca Galletti e i sottosegretari Ilaria Borletti Buitoni e Giovanni Legnini, presenti al quarto Salone della ricostruzione, che dal 2 al 5 aprile ha raccolto le aziende edilizie impegnate negli interventi di recupero secondo criteri di qualità e sostenibilità. Oltre alla fiaccolata di sabato, infatti, diverse iniziative per commemorare il terremoto hanno coinvolto gli aquilani la scorsa settimana. Venerdì l’Avus (l’associazione che riunisce i parenti degli studenti universitari morti nel terremoto) e il Consiglio nazionale dei geologi hanno conferito un premio di laurea destinato alla miglior tesi sul tema dei rischi sismici, mentre l’auditorium Renzo Piano ha ospitato due giorni di dibattito sul tema della comunicazione in caso di crisi e di emergenza promosso dall’Associazione Nazionale Stampa Online. Fra i partecipanti gli inviati delle testate nazionali e locali che hanno raccontato i tragici giorni dopo il sisma, insieme ad esponenti delle istituzioni, compreso il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli. Domenica – giorno di lutto cittadino – anche il mondo dello sport ha dedicato un pensiero al triste anniversario. Ingresso gratuito allo stadio Tommaso Fattori, dove L’Aquila Rugby ha incontrato il Rugby Valpolicella, per accogliere, come ha spiegato il team manager Pino Alleva prima del match «tutti coloro che vorranno stringersi sugli spalti dello stadio comunale e condividere con noi il ricordo del nostro compagno di squadra Lorenzo Sebastiani e, con lui, di tutte le vittime del terremoto».
Anna Bigano
Roberto Rotunno