Tempi bui per la libertà di parola in Turchia. Non si limita alla censura dei social network e delle piattaforme di condivisione, Erdogan muove i suoi tentacoli anche all’interno delle redazioni della carta stampata. L’ultimo episodio riguarda la giornalista turca Yasemin Taskin, moglie di Marco Ansaldo, inviato per la politica estera di Repubblica. Quest’ultimo si è macchiato della “colpa” di aver pubblicato, in Italia, un’intervista all’imam Fethullah Gulen, esponente di una fazione islamista che contende il potere al partito di Erdogan.
L’intervista è stata ripresa da Hurriyet, quotidiano di punta della Turchia, suscitando le ire del “Sultano del Bosforo”. Non potendo censurare direttamente il giornalista italiano, Erdogan si è scagliato contro la moglie, ottenendo dalla redazione del Sabah il suo licenziamento in tronco.
La libertà di stampa ha subito delle restrizioni drastiche nella Turchia nell’ultimo anno: il numero dei giornalisti in carcere è più alto di quello di Iran e Cina mentre, sempre più spesso, si parla del crepuscolo di uno stato dispotico e illiberale.
Le vendette trasversali di Erdogan: giornalista punita con il licenziamento
04 Aprile 201450