Ignazio Marino chiede un aumento della tassa di soggiorno, Federalberghi non ci sta

Il sindaco di Roma Ignazio Marino per risanare il bilancio pubblico e per incrementare le entrate da trenta a circa cinquanta milioni di euro, evitando così di gravare ulteriormente sui cittadini romani,.ha previsto l’aumento di alcune tassazioni, tra cui quella di soggiorno (tra le più basse d’Italia e d’Europa).
”Questa imposta di un euro a stella alberghiera, fino a un massimo di cinque euro per ogni notte di soggiorno negli hotel a cinque stelle, sarebbe più consistente per gli alberghi di lusso” aveva annunciato il primo cittadino qualche giorno fa a “Radio Radio”. “Questo è il profilo su cui ci muoviamo – ha detto il sindaco- abbiamo ribaltato il ragionamento, stiamo quantizzando le necessità di cui ha bisogno Roma, non vedo l’ora di approvare il bilancio”.
Giunge dura e immediata la reazione del Presidente di Federalberghi Bernabò Bocca che critica questa proposta del Sindaco che, se attuata potrebbe avere “effetti disastrosi sul turismo non solo della Capitale ma dell’intero Paese”. Bocca ha quindi chiesto al ministro del turismo, Franceschini , di schierarsi in prima persona per cancellare in tutta Italia questa imposizione priva di una regolamentazione univoca che colpisce gli alberghi che pagano le tasse e producono ricchezza e occupazione per l’intera economia nazionale.
Uno dei timori della Federalberhi è il diffondersi in tutta la Penisola di uno spirito di emulazione a discapito delle imprese già appesantite da tasse eccessive.
Ulteriori proteste arrivano anche dal Presidente della Fiavet Lazio, Andrea Costanzo, che commenta l’idea di raddoppiare la cifra da fare sborsare ai turisti come “una soluzione che porterebbe ad una diminuzione del numero delle notti di soggiorno con grave danno per gli operatori turistici e per l’indotto dell’intero territorio”. Il turismo invece necessita di progetti di alto profilo per incrementare e non penalizzare i flussi turistici in entrata”.
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Federica Tagliavia