Il reato di clandestinità è stato cancellato. Con 332 sì, 104 no e 22 astenuti il testo è stato approvato a Montecitorio. La nuova legge prevede che per i reati punibili fino a quattro anni si ricorra a misure alternative al carcere, (ovviamente per chi non è recidivo) provvedendo ai lavori socialmente utili o a un percorso di riabilitazione. Ma non mancano i “Bastian Contrari”. Hanno votato contro Lega nord, Fratelli d’Italia e Movimento Cinque Stelle. Durante il voto il leghista Massimiliano Fedriga è stato cacciato dall’aula dal vicepresidente Luigi Di Maio per aver occupato i banchi del governo durante il dibattito esponendo un cartello contro Alfano (assente in aula). «Ministro Alfano, clandestino è reato». ( due giorni fa un altro leghista, Gianluca Buonanno, era stato espulso dall’Aula per aver sventolato una spigola in segno di protesta).
Tra le novità principali figura l’inserimento nel codice penale, della pena detentiva non carceraria, ossia gli arresti domiciliari. Quest’ultimi dovranno diventare la pena principale da applicare in automatico a tutti reati per cui è previsto l’arresto fino a 3 anni. Se invece la reclusione va da 3 a 5 anni, sarà il giudice a decidere tenendo conto della gravità del reato e della capacità a delinquere.
Ma non solo. Entrare in Italia senza un regolare visto non sarà più un reato penale, ma solo un reato amministrativo. Resta penalmente sanzionabile chi rientrerà in Italia dopo l’espulsione.
Carlotta Dessì