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Secessionisti in manette. Lega: “Operazione inutile e abnorme”

di Anna Bigano03 Aprile 2014
03 Aprile 2014

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Ha tratti un po’ surreali la vicenda dell’arresto degli indipendentisti veneti, accusati di associazione con finalità di terrorismo, eversione dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra: sia per l’imponenza dell’operazione dei Ros (22 ordinanze di custodia cautelare, 2 arresti domiciliari e 51 indagati in tutto), sia per le modalità previste dagli aspiranti secessionisti per realizzare il “colpo di Stato”. Secondo gli inquirenti, il gruppo stava progettando una serie di iniziative violente per sollecitare l’indipendenza veneta dall’Italia. In programma ci sarebbe stata anche un’azione dimostrativa in piazza San Marco a Venezia, in cui utilizzare il carro armato ricavato da un trattore e sequestrato dai Carabinieri a Casale di Scodosia (Pd). Il blitz è scattato ieri dopo quasi tre anni di indagini, e nella Lega circola il sospetto che si tratti di una reazione al recente referendum online per l’indipendenza. A finire in manette anche Franco Rocchetta, fondatore della Liga Veneta (a cui tutti, persino gli avversari politici, riconoscono una certa mitezza) e il leader dei Forconi Lucio Chiavegato.

Le intercettazioni. «Più che tagliare il salame noi abbiamo bisogno di caricare i candelotti di dinamite», dicevano gli indipendentisti nelle telefonate intercettate. E si spartivano i ruoli di responsabili militari, tesorieri e ambasciatori. Per reperire i fondi, almeno all’inizio, l’idea era quella di andare in banca e convincere il direttore ad aprire la cassaforte con le maniere forti: «Fai tutte le manovre con il mitra puntato, non c’è mica tanto da fare!». Poi, naturalmente, via gli immigrati e basta tasse, per realizzare il sogno di una Repubblica Serenissima «finalmente libera dai condizionamenti di Roma».

Maroni e Salvini. Gli esponenti della Lega si sono pronunciati duramente contro l’operazione coordinata dalla procura di Brescia e percepita come repressiva della libertà di pensiero. «Mi sembra che stiano mettendo in galera le idee e le opinioni: questa è una prova di debolezza e non farà altro che rinfocolare lo spirito indipendentista e separatista dei veneti e non solo», ha dichiarato il governatore della Lombardia Roberto Maroni. Gli fa eco il segretario del partito Matteo Salvini: «Hanno arrestato padri di famiglia, pensionati e lavoratori che vogliono l’autonomia e l’indipendenza, il che fino a prova contraria non costituisce reato, mi autodenuncio anch’io».

Tosi: «Così si creano martiri». «Un’operazione inutile e spropositata, ma anche controproducente. Perché così facendo si spingono ulteriormente le idee che il gruppo portava avanti». Così ha commentato gli arresti il sindaco di Verona, Flavio Tosi, che mette in guardia dal rischio di mitizzare i personaggi coinvolti con una repressione eccessiva. Proprio a Verona la Lega ha organizzato domenica una grande manifestazione per protestare contro le indagini della magistratura e la retata dei Ros. Tosi – che per molti rappresenta l’ala moderata del Carroccio – ci sarà, ma annuncia che non prenderà le parti di coloro che vogliono l’indipendenza della Regione: «Io non sono un secessionista, perché la secessione è una strada impercorribile, sono un federalista, che è diverso. Non mi metterò certo a fare i cori pro-secessione».

Anna Bigano

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