Dopo aver appassionato con i suoi dipinti, la pittrice messicana figlia della rivoluzione debutta anche a teatro. Il piccolo Eliseo di Roma ha alzerà ieri il sipario con la prima nazionale di “Frida Kahlo, il ritratto di una donna”, lo spettacolo scritto da Igor Maltagliati, Luca Setaccioli e Alessandro Prete, e che gode del patrocinio dell’ambasciata messicana, sarà in scena fino al 13 aprile.
“L’idea dello spettacolo è nata un paio di anni fa. È stato un caso che proprio in questo periodo si tenesse anche la mostra alle Scuderie del Quirinale” ha dichiarato, in conferenza stampa, Pino Insegno. La fortuna ha, per così dire, aiutato gli audaci. L’attore comico e doppiatore è, infatti, uno degli ideatori dello spettacolo insieme al regista Alessandro Prete e all’attrice Alessia Navarro che, “da brava messicanista e antropologa” – come l’ha definita Insegno – porterà lei stessa il pesante fardello e l’onore di impersonificare la pittrice sul palcoscenico. “Questo spettacolo nasce dalla voglia di raccontare dei personaggi che a livello iconografico rappresentano un tema importante. Se con Edgar Allan Poe abbiamo voluto esporre la storia di un uomo, con Frida vogliamo mostrarvi l’immagine di una donna” ha dichiarato Prete, spiegando il motivo che lo ha spinto a scrivere una sceneggiatura con Frida Kahlo come protagonista. Un personaggio complesso, difficile, che tuttavia (proprio grazie a questa complessità) ha permesso agli autori di creare uno spettacolo che esaltasse contemporaneamente più tipi di arte messe insieme e che toccasse più tematiche differenti tra loro. Politica, morte, amore, omosessualità, è tutto racchiuso nella vita di Frida Kahlo che, sulla scena, diventa simbolo di tutte le donne (dalla figlia alla madre, dall’amante all’artista). A far da filo conduttore in questo spettacolo “multimediale e moderno” – come ha assicurato Pino Insegno, svelando il dettaglio scenografico del palco ruotante –saranno 10 quadri di Frida che nasceranno sullo sfondo, pennellata dopo pennellata, e che racconteranno ognuno una storia diversa, una donna diversa, una sfumatura della femminilità a sé stante. A questo intento si uniscono anche le numerose forme d’arte che si contrapporranno sul palcoscenico: oltre alla recitazione e alla pittura, la danza e la musica completeranno il tutto.
“Il nostro obiettivo era mettere in scena il sottotesto di ogni quadro che mostreremo, cercando di cogliere quale fosse l’emozione di Frida alla base dei suoi dipinti” ha dichiarato Alessandro Prete. La vera sfida, secondo Igor Maltagliati, “è stata – di fatto – non raccontare la biografia dell’artista, ma racchiudere in lei tutte le donne”. Un ritratto femminile per eccellenza, dunque, che ha appassionato l’addetta alla cultura dell’Ambasciata messicana di Roma, Maria Teresa Ceron, anche lei presente alla conferenza. “Per noi questo spettacolo è molto importante – ha detto l’amasciatrice – perché fa conoscere il Messico all’Italia. Perché Frida e Diego non fanno parte solo della storia messicana, ma anche di quella mondiale”. Il mito di Frida Kahlo ha fatto il giro del mondo, riscuotendo uno straordinario successo, si potrà dire lo stesso anche di questo spettacolo? Al pubblico l’ultima parola.
Flavia Testorio