Drogati e ubriachi, ecco chi sono i giovani che portano violenza e degrado nelle strade della Capitale. Dal “knockout game” di Trastevere ai roghi di Testaccio, la situazione sta diventando invivibile. Sono cominciati i primi arresti e per tamponare l’emergenza si è subito attivata la Commissione sicurezza e legalità del I Municipio.
Dopo le “nomination” della sfida alcolica all’ultima goccia su facebook, spopola tra i ragazzi una nuova moda. È il “knockout”, il k.o. della boxe, che consiste nel tirare un pugno in faccia al primo sconosciuto che (malauguratamente) sta passando in quel momento. Il gioco, made in Usa, ha animato la movida del quartiere Trastevere nell’ultimo mese e sta sollevando non poche polemiche da parte dei residenti. Una moda violenta che coinvolge giovani e giovanissimi – con un’età compresa tra i 15 e i 18 anni – che passano il proprio tempo seduti a bere o a fumare erba nelle stradine tra sant’Egidio e piazza Trilussa. Si sbronzano, si drogano e trasformano i vicoli del rione in un vero e proprio ring. Si riuniscono in “minigang”, tirano sù il cappuccio, coprono la testa e il volto, e partono alla ricerca di un malcapitato da mettere a tappeto per segnare un punto per la vittoria. Una volta individuato il bersaglio, la tattica è sempre la stessa: un pugno dritto in faccia e via di corsa, lasciando la vittima sanguinante stesa per terra. È successo a Emilio Di Salvo, il cameriere del ristorante “De Cecco”, aggredito qualche sera fa mentre tornava a casa dopo il turno di lavoro. Si è trattato di “pura violenza” – ha dichiarato Emilio – un’aggressione ingiustificata e senza alcuno scopo. È stata, infatti, scartata l’ipotesi di rapina dal momento che il cellulare e il portafoglio della vittima non sono stati toccati.
Un gioco barbaro e pericoloso che fa il verso ai tanti copioni dei film di produzione americana da “fight club” ad “arancia meccanica” e che preoccupa gli abitanti di Trastevere. “Lo vede cosa succede? — dice una residente ad una giornalista di Repubblica — scrivetelo che qui siamo ormai allo sbando e che le istituzioni ci hanno girato le spalle. Il Prefetto dovrebbe capire che è necessario avere un presidio fisso qui, che tuteli chi vive. Va bene il divertimento, ma che sia sano. Guardi, guardi quei ragazzi come non si reggono in piedi. E guardi la frutteria piena di adolescenti che escono con le birre. È mai possibile che i vigili vadano solo a multare i ristoratori storici? E che chiudano gli occhi di fronte a questo sballo commerciale?”. Negli ultimi mesi, infatti, hanno aperto numerosi minimarket che fino alle prime luci del mattino vendono indisturbati alcolici ai minorenni, e mai una volta che venga chiesto di mostrare il documento. L’abuso di alcol e stupefacenti, insieme alla mancanza di controlli adeguati da parte delle autorità, sarebbe quindi – secondo i cittadini – la causa delle ripetute aggressioni che da febbraio si verificano nel quartiere. Una situazione che inquieta e che ha richiesto l’intervento tempestivo da parte delle istituzioni. Si è riunita infatti ieri la commissione sicurezza e legalità del I Municipio. Modifica al regolamento della polizia urbana e una razionalizzazione degli orari per il consumo di bevande alcoliche su strada, è quanto pianificato da Iside Castagnola, la presidente della commissione, per tamponare l’emergenza.
Ieri a piazza Vittorio il primo arresto. I carabinieri del nucleo operativo di Roma Trionfale hanno messo fine ad una violenta scazzottata tra 6 cittadini romeni di età compresa tra i 19 e i 30 anni. Avevano alzato un po’ il gomito, e dopo aver tirato fuori bastoni e pietre, hanno dato il via ad una furiosa rissa per futili motivi. Nel fermo è stata coinvolta anche una loro connazionale 23enne incinta. Una situazione che, purtroppo, non suona nuova alle orecchie dei residenti in zona Vittorio Emanuele, abituati a sentir parlare di aggressioni tra gli ubriaconi di turno e di senzatetto che orinano sui cassonetti.
Non ci si ferma alla violenza fisica. Nella stessa sera di venerdì scorso sono stati appiccati anche due roghi: uno nel quartiere Trastevere, dove 5 motorini e qualche auto sono stati dati alle fiamme; e l’altro a Testaccio, con 14 motorini e 4 auto carbonizzate. Sabrina Alfonsi, presidente del I Municipio, ha spiegato a LaRepubblica di aver già sollecitato il Prefetto a prendere provvedimenti e studiare un piano d’emergenza per riportare sicurezza e tranquillità nel “rione allo sbando”. Tra le soluzioni proposte, ci sarebbe anche la richiesta d’installare più telecamere di sorveglianza. Eppure, conoscendo le nuove generazioni – praticamente nate con il cellulare in mano, e sempre pronte a documentare ogni evento della propria vita – ci si aspetta che presto o tardi saranno gli stessi autori delle violenze a rendere pubblici i filmati. Probabilmente, emulando i coetanei americani anche in questo, i video-testimonianza verranno caricati su youtube e incasseranno milioni di “vittorie” sottoforma di visualizzazioni.
Flavia Testorio