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Perugia/2. Arianna Ciccone: “Malgrado gli ostacoli, presenti grazie agli sponsor”

di Flavia Testorio28 Marzo 2014
28 Marzo 2014

festival«Stay fast, stay fit with #IJF14». Inizierà con questo slogan, il mese prossimo, l’ VIII edizione del Festival del giornalismo di Perugia, fino all’ultimo incerta. Un risultato insperato che senza il crowdfunding*  e i finanziamenti degli sponsor, non sarebbe mai stato possibile raggiungere. Gli organizzatori grazie alle donazioni hanno addirittura superato l’obiettivo stimato di 100mila euro, permettendo l’accesso gratuito ad ogni evento del Festival. “Con il crowdfunding – racconta Arianna Ciccone – abbiamo addirittura dovuto chiudere il fondo perché la gente continuava a donare!”.

Lumsanews ha intervistato Arianna Ciccone e Chris Potter (nella foto), gli organizzatori, durante la conferenza del 27 marzo che si è tenuta a Roma.

Arianna, quanto il crowdfunding ha limitato la scelta degli ospiti e delle tematiche di cui si parlerà durante il Festival?

“Il crowdfunding è pubblico, quindi non ci ha limitato in nessun modo, anzi! La gente che voleva donare lo ha fatto in modo spontaneo e l’avere dei grandi sponsor (quest’anno, per la prima volta, anche Google) non rende il Festival meno indipendente. È il pubblico che decide, con la sua partecipazione, l’indipendenza del Festival e proprio per questo gli eventi sono aperti e senza rete. Ognuno può partecipare liberamente. C’è un pubblico in sala, uno online che può fare domande e prendere parte ad un confronto reale, vero e autentico”.

Come vedi il futuro del giornalismo nel 2014?

“Credo che ci saranno più modelli. Noi, fino ad oggi, siamo stati abituati ad un modello dominante che si sta sfarinando. Ma non credo che sia un male perché,  nonostante i costi che stiamo pagando, si apriranno nuove possibilità per tante persone, realtà e posizioni e idee diverse”.


Chris, quando avete aperto il crowdfunding quanti donatori esteri si sono interessati alla vostra causa?

“In realtà la campagna di crowdfunding è iniziata proprio perché i giornalisti stranieri ci hanno suggerito questa mossa. Quando abbiamo annunciato la chiusura del Festival la reazione internazionale e nazionale è stata lanciarci questa sfida e noi abbiamo accettato. Una volta aperto il fondo sono stati molti i donatori stranieri, soprattutto i big (i cosiddetti gold owners) che hanno contribuito con più di mille euro a testa. Il Festival ha ricevuto un forte sostegno dall’estero e questa è stata una grande soddisfazione per noi”.

*Il crowdfunding (dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento) è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. È una pratica di micro-finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.

Flavia Testorio

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