Si chiudono oggi a Londra i quattro giorni di celebrazioni per i sessanta anni di regno della regina Elisabetta II e l’unico a non poter partecipare alla chiusura dei festeggiamenti sarà il principe consorte Filippo d’Inghilterra, ricoverato nel pomeriggio di lunedì per un improvviso malore. La notizia giunge al terzo giorno di cerimonie.Pare che il motivo del ricovero del principe novantenne sia un’infezione alla vescica. La situazione sembrerebbe essere sotto controllo e la permanenza in ospedale solo una sorta di precauzione proprio per la sua età avanzata anche se, però, i medici hanno comunicato che si prevede una lunga degenza: gli esami ai quali dovrà sottoporsi Filippo sono numerosi. Il Principe si dice “deluso” di non poter partecipare alle prossime celebrazioni per il giubileo.
Inizia la festa. Una spettacolare cerimonia iniziata quattro giorni fa con ventuno colpi sparati a salve dalla Hms Diamond della Marina Militare britannica nel porto di Portsmouth. La grande regata tenutasi sul Tamigi è stata un ritorno agli antichi sfarzi, a conferma che la monarchia, oggi, è più solida che mai. Nonostante la pioggia e il freddo, un milione e duecentomila sudditi si sono accampati, alcuni fin dalla notte, sulle rive del fiume per vedere sfilare le mille navi della parata e salutare la sovrana. I festeggiamenti sono andati avanti per giorni e hanno visto la partecipazioni di artisti del calibro di Elton John.
Una regina storica. Un evento storico poiché è la seconda volta in mille anni che gli inglesi hanno un monarca che arriva a questo traguardo. La prima fu nel 1897 la regina Vittoria che rimase sul trono per oltre sessantatré anni. L’anniversario arriva in un momento in cui Elisabetta II, 86enne, è al culmine della sua popolarità: nei sondaggi sfiora l’80% dei consensi, senza contare il fatto che per il 35% dei Britannici la famiglia reale è in grado di capire meglio i problemi e le ansie dei suoi cittadini tartassati dall’austerity. Una grande festa per una grande Regina,quindi, a cui l’intero Paese sta partecipando con ampio consenso.
Mariangela Cossu