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“Addio alle province”, il Senato vota a favore. Napolitano:«No ai tagli immotivati»

di Domenico Cappelleri27 Marzo 2014
27 Marzo 2014

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Il governo ha incassato la fiducia del Senato sul disegno di legge sulle province con 160 si e 133 no. Il provvedimento ora torna nuovamente alla camera, anche se il passaggio in teoria dovrebbe essere solo formale perché il ddl ha come scadenza il 7 aprile prossimo.

Tra gli elementi nuovi del testo, si torna a parlare delle città “Metropolitane”, che in caso di approvazione saranno dieci, e diverse modifiche agli organi provinciali. Le province con un commissario continueranno a mantenerlo e quelle commissariate in scadenza avranno una proroga fino al 31 dicembre 2014. Le città metropolitane saranno Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e, al termine  del commissariamento del Comune, Reggio Calabria. Il provvedimento dovrebbe anticipare la riforma del titolo V della Costituzione che prevederà l’abolizione definitiva degli organi provinciali.

Le reazioni politiche. Soddisfazione del PD con Luigi Zanda che ha dichiarato: «Il ddl oggi approvato al senato è il primo tassello di un complesso di riforme istituzionali che comprende anche le modifiche al titolo V della Costituzione, la fine del bicameralismo perfetto con la trasformazione del Senato, la nuova legge elettorale e l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti votata qualche settimana fa». Positivo anche il commento di Pierferdinando Casini, presidente della commissione Affari esteri del Senato, che ha definito  il decreto legge «un’iniziativa seria e necessaria». Polemiche invece da Forza Italia con Lucio Malan che definisce «farneticante» il decreto Delrio. «Questo provvedimento -ha detto- non abolisce le province, non riduce i livelli di governo, ma aumenta la burocrazia, i costi e, per la prima volta nella Storia della Repubblica, impone a milioni di cittadini governi locali non eletti da loro, né dai loro rappresentanti».

Napolitano sulla spending review. Intanto mentre si votava per il disegno di legge, è arrivato il monito di Giorgio Napolitano contro i tagli «immotivati» previsti dalla Spending Review: «bisogna verificare ciò che è realmente essenziale per l’interesse nazionale- ha detto il presidente della Repubblica – ancora i discorsi sui tagli devono essere fatti». Renzi ha ricevuto la notizia delle parole di Napolitano mentre parlava con i giornalisti in visita a Scalea: «Le parole di Napolitano sono sacrosante, condivido completamente il pensiero del Presidente della Repubblica». Il Presidente del consiglio ha poi sottolineato che è giunto il momento di «tornare a dare una speranza al paese, la riduzione dei costi,e dei posti è la premessa per l’aumento della busta paga dei cittadini».

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