Da qualche giorno viene definito un vero e proprio “Risiko” lo scontro globale che coinvolge il mercato delle telecomunicazioni: dopo l’acquisizione “bomba” dell’operatore spagnolo via cavo Ono della scorsa settimana, Vodafone prosegue la politica di allargamento sul mercato continentale.
Secondo il numero uno della compagnia Vittorio Colao, l’espansione è l’unica strada in un settore che, a causa della acerrima guerra dei prezzi, si è fatto sempre più competitivo e dai margini di guadagno ristretti per singolo cliente. “La strada non può che essere questa, l’acquisizione di Ono ha prodotto un’ opportunità unica per la compagnia, che in Spagna potrà avere un bacino d’utenza maggiorato di 1,9 miloni di unità”.
L’obiettivo primario è quello di acquisire infrastrutture degli operatori a banda larga che consentano alla società di essere competitiva sulla nuova tecnologia di rete mobile 4G (prossimo standard dell’internet portatile): un altro passo obbligato al fine di ridurre i costi di trasporto dei dati tramite l’impiego di una rete a fibra ottica proprietaria.
La storia di Vodafone, insomma, segue la linea di un ricorso storico che ricorda in tutto e per tutto quanto avvenuto dalla fine degli anni ’90 in poi, quando l’azienda lentamente scalò la concorrenza europea acquisendo compagnie locali in Germania, Francia, Spagna ed Italia.
Non sembra però che i marchi rivali staranno a guardare, espansioni ed alleanze sembrano un futuro consolidato per tutti: i francesi di Numericable hanno di recente inglobato l’operatore wireless di Vivendi, gli americani della Liberty Global (tra i concorrenti sconfitti nella disputa per Ono) hanno acquistato Ziggo, la spagnola Telefonica addirittura sconfina, stringendo accordi con la pay tv italiana di Mediaset per inserirsi nello sviluppo delle trasmissioni satellitari.
Stelio Fergola