Una commissione per tutelare i minori vittime di abusi da parte dei membri del clero. E’ nata sabato, per scelta diretta di Papa Francesco. Il pontefice, dopo aver consultato cardinali, membri dell’episcopato ed esperti in materia, ha nominato otto componenti rispettando una rigorosa parità di genere. In questo modo il Vaticano cercherà di dimostrare la volontà di adottare una linea dura ed intransigente a quanti, negli scorsi anni, hanno accusato pesantemente la Chiesa di aver coperto scandali sessuali e di avere spesso preferito disporre semplici trasferimenti di sede per i preti coinvolti, anziché prendere provvedimenti contro di loro. Il nome ufficiale dell’organo sarà Pontificia commissione per la tutela dei minori. La nascita era stata preannunciata già dallo scorso 5 dicembre ma ha visto la luce solo il 22 marzo.
La composizione. Tra le quattro donne che ne faranno parte spicca l’irlandese Marie Collins: si tratta di una donna che da bambina ha subito abusi. A lei è intitolata la Marie Collins Foundation, che si occupa proprio della lotta alla pedofilia nel clero in Irlanda. La francese Catherine Bonnet, la polacca Hanna Suchocka e la britannica Sheila Hollins completano la quota “rosa” della commissione. Tra gli uomini c’è anche un membro italiano: il professor Claudio Papale, docente di diritto canonico alla Urbaniana. Spicca poi tra i componenti il cardinale francescano Sean Patrick O’Malley, cui spettò lo scorso 5 dicembre proprio il compito di preannunciare la nascita dell’organo. Due reverendi per concludere la formazione iniziale: l’argentino Humberto Miguel Yanez e il tedesco Hans Zollner.
Papa Francesco: “Sicurezza dei giovani è sacra responsabilità”. Si tratta di una squadra di partenza. Agli otto ora spetta il compito di approvare uno statuto della commissione, stabilirne le funzioni e allargare il gruppo a nuovi componenti per coprire tutte le aree geografiche del mondo. Al momento, infatti, si registra una prevalenza di europei tra i nominati, circostanza utile a facilitare gli incontri per l’avvio dei lavori che consisteranno nel prevedere attività di educazione e prevenzione oltre alle procedure penali per la repressione dei casi di pedofilia. Il portavoce della sala stampa vaticana Padre Federico Lombardi ha affermato che la scelta di Papa Francesco risponde alla “sacra responsabilità di assicurare la sicurezza ai giovani”.
Roberto Rotunno