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“Raccontami 2014”, Roma conta i suoi clochard

di Elisa Mariella20 Marzo 2014
20 Marzo 2014

clochard2014-Dopo il censimento dei clochard di Milano, che ha visto impegnati numerosi volontari lombardi nella “conta” di tutti i senzatetto del capoluogo, ora tocca alla capitale. Sono mille le persone (giovani e non) che hanno aderito al progetto «Raccontami2014», censimento promosso da Roma Capitale e Fondazione De Benedetti per conoscere i senza fissa dimora. L’obiettivo, come per Milano, è rendere noto il numero di clochard presenti a Roma, capire come vivono ed inquadrare meglio un fenomeno che, oggi più di ieri, caratterizza le nostre città. Il progetto della giunta Marino permette, in un periodo di forte crisi come quello in cui viviamo oggi, di inquadrare un fenomeno in continuo mutamento.

 L’assessore alle politiche sociali del Municipio I, Emiliano Monteverde, ha sottolineato come l’iniziativa dia voce a tutte quelle persone spesso dimenticate, ignorate, che vivono ai limiti dell’umana dignità. Solo così sarà possibile riorganizzare e sfruttare al meglio le risorse del Comune e migliorare così le vite di molti uomini e donne soli. Nelle mense sociali, nei centri di accoglienza si trovano oggi i cosiddetti “insospettabili”: pensionati, divorziati, commercianti che non riescono ad arrivare a fine mese, o che sono stati costretti a chiudere le loro attività. Il clochard del 2014 veste i panni del vicino della porta accanto, segno di una crisi radicata che colpisce anche la classe medio-borghese.

 Il piano d’intervento è stato suddiviso in tre giornate: lunedì si sono contati i clochard del centro, martedì invece i volontari hanno raccolto le testimonianze di chi passa la notte nei dormitori mentre nella serata di ieri,19 marzo, è stata raccolta la testimonianza di chi vive per strada. Durante la riunione dei presidenti di Municipio tenutasi qualche giorno fa, Sabrina Alfonsi, portavoce dei minisindaci e presidente del Municipio I ha inoltre dichiarato:” Non vogliamo che si ripeta quest’anno la situazione del 2013 che ci ha visti costretti a inseguire interventi d’emergenza ogni 15 giorni: è necessario trovare lo strumento giusto per garantire i servizi”.

ELISA MARIELLA

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