Con i suoi modi giovani e scanzonati, il premier italiano Matteo Renzi vola oggi a Bruxelles per incontrare i membri del Consiglio europeo, a seguito dei confronti già avuti in “terra straniera” prima con il presidente francese Hollande e poi con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Prima prova per il toscano con la Smart, che oggi incontrerà anche il presidente della Commissione Barroso a cui dovrà assicurare il tetto del 3% del deficit, chiedendo però che parte del disavanzo possa essere utilizzato per tagliare le tasse (salendo dal 2,6 al 2,8%) nei prossimi mesi.
Un dialogo fatto di conti ma anche di riforme, ha dichiarato Renzi ieri dalla tribuna della Camera :”La parola chiave resta quella delle riforme: il solo ingrediente in grado di darci “credibilità” nel confronto con l’Europa.” Renzi ha inoltre aggiunto che ci aspettano otto mesi di discussione molto dura: riforma costituzionale, istituzionale, elettorale e cambio di politica economica non legata all’austerity, ed è meglio incominciare a lavorarci subito su. Questi gli intenti del premier, che si presenta a Bruxelles determinato a far sì che l’Italia non si faccia più mettere “nel taschino” dall’Europa. Il cappello è sulla testa e non in mano per l’ex sindaco di Firenze. “Chiederemo un cambio d’atteggiamento – ha detto a Repubblica – basta con l’Europa che ci fa le pulci”. È grande la responsabilità di Renzi, propositore di nuovi progetti ma successore anche di una vecchia politica di cui l’Ue non tanto si fida più: troppe chiacchiere e pochi fatti. Così il compito di sorprendere con questi progetti anche Barroso, non sarà cosa semplice per il premier.
L’Italia può farcela, ma a patto di rendere concrete le sue promesse. Questo sembra essere l’atteggiamento cauto dell’Europa, che pure ha dimostrato, nella figura della cancelliera tedesca, di essere favorevolmente sorpresa dallo spirito del “fare” del nuovo presidente del Consiglio. Magari, anche in Commissione Ue, oggi sarà finalmente la #svoltabuona.
ELISA MARIELLA