La furia degli uomini gelosi, possessivi e feriti nell’orgoglio non si placa, nemmeno di fronte a dei bambini. Nei pressi di Roma, altri due ex, decisi a non accettare la fine delle proprie storie, hanno scatenato il proprio rancore sulle loro donne, nonostante i figli fossero spettatori della violenza. A Segni, il cinquantatreenne Eraldo Marchetti, sottufficiale dell’Aeronautica in servizio all’aeroporto Moscardini, ha confessato di aver ucciso la moglie Maria Manciocco a martellate; mentre ad Albano, Marco Mammucari, medico di famiglia a Castel Gandolfo, avrebbe accoltellato e percosso l’ex, sopravvissuta grazie all’intervento dei vicini di casa.
La bellezza di Maria Manciocco sembra aver sempre scatenato la gelosia del marito, ma le frequenti liti, che spesso i vicini erano soliti sentire, erano ormai terminate da 7-8 mesi: Eraldo Marchetti si era infatti trasferito altrove e i due avevano avviato le pratiche per la separazione. Domenica però, quando l’uomo era tornato a casa per raccogliere le ultime cose, si è acceso un nuovo litigio: forse per la gelosia di lui, forse perché l’uomo non si era veramente rassegnato all’idea di lasciare la famiglia. Secondo le ricostruzioni dei carabinieri, l’uomo avrebbe colpito Maria alla testa per quattro volte con un martello che si trovava in casa. A questo punto la donna si è accasciata a terra, incosciente. A dare l’allarme sono stati i due gemellini di nove anni della coppia: non è ancora chiaro se abbiano assistito all’omicidio o se siano usciti dalla camera soltanto dopo, trovando la madre in una pozza di sangue. Uno dei bambini ha telefonato alla zia, chiedendole di correre da loro: «Mamma non si muove, vieni ad aiutarla». Mentre Marchettim, con le mani ancora sporche di sangue, andava dai carabinieri a confessare il delitto, Maria Manciocco moriva in ospedale, dove è arrivata in condizioni troppo critiche per qualsiasi intervento. I due gemelli sono ora affidati agli zii che per primi erano arrivati sul luogo dell’omicidio.
Più fortunata è stata invece la donna aggredita dall’ex marito, ad Albano, lunedì sera. La storia è simile: anche in questo caso lei è molto bella, lui da sempre possessivo nei suoi confronti. Anche in questo caso, dopo mesi di separazione, il marito bussa alla porta con la scusa di voler vedere il figlio di sei anni, ma, non appena varcata la soglia di casa, sono iniziate le urla e poi le aggressioni fisiche. Marco Mammucari è un medico di base molto stimato a Pavona, dove da anni ha uno studio, ma da quando si è sposato, la gelosia l’ha reso cieco. Ieri sera, forse per la vergogna e la rabbia della storia finita, si sarebbe avventato contro la moglie rumena, sotto gli occhi del loro bambino: l’avrebbe ferita violentemente e ripetutamente con un coltello da cucina per poi colpirla alla testa con un soprammobile di ferro. Sono stati i vicini a evitare il peggio: preoccupati dalle urla e dai rumori, i condomini del comprensorio, in cui la donna vive, hanno chiamato i carabinieri, intorno alle 19.15, per poi andare davanti all’appartamento e chiedere che si aprisse loro la porta. Alla fine, la rumena e il bambino sono riusciti a uscire. I vicini li hanno accompagnati in strada dove erano appena arrivate le forze dell’ordine. Mammucari, nel frattempo, si è affacciato al balcone, minacciando il suicidio, che l’intervento dei carabinieri è riuscito a sventare dopo una trattativa di venti minuti circa. L’uomo si trova ora alla stazione dei carabinieri con l’accusa di tentato omicidio e lesioni aggravate; la sua ex moglie è invece in ospedale, ricoverata in codice rosso, ma fuori pericolo di vita. Il figlio ha passato la notte da una coppia di vicini, ora in attesa delle disposizioni del Tribunale di Velletri.
Corinna Spirito