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Morto il bimbo soffocato da un hotdog

di Renato Paone18 Marzo 2014
18 Marzo 2014

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Francesco Emanuele Maria, il bimbo di tre anni soffocatosi giovedì scorso mentre mangiava un hotdog all’Ikea del centro commerciale di Porta di Roma, non ce l’ha fatta e dopo cinque giorni di lotta è morto nel reparto di terapia intensiva pediatrica del Policlinico Gemelli. Sono risultati inutili tutti gli interventi effettuati, come le 48 ore di ossigenoterapia in camera iperbarica, e le condizioni del bambino sono peggiorate di giorno in giorno, fino a ieri sera.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla vicenda e ha disposto l’autopsia e l’espianto degli organi. «I genitori del bimbo -spiegano al Gemelli-, duramente colpiti dalla tragedia familiare, con un atto di estrema generosità hanno espresso ai medici il desiderio che la morte del loro bambino serva a salvare altre piccole vite, dando il consenso alla donazione degli organi del figlio». Il pm Alberto Galanti, inoltre, è in attesa della relazione degli investigatori per poi valutare un ulteriore approfondimento da effettuare con documentazione e consulenza medica. Proprio gli inquirenti dovranno accertare anche quanto testimoniato dalla zia di Francesco, e confermato da altri testimoni: «i soccorsi non arrivavano, non deve più succedere a nessun bambino una cosa del genere. Un primo soccorso medico in un centro commerciale deve esserci».
Anche la mamma del piccolo si è espressa a riguardo, affermando che «mio figlio è volato via. Se ci fosse stato un centro di primo soccorso era vivo. Non lo vedrò crescere, andare a scuola, fare la comunione. Eppure lo avrò sempre davanti. Sarà un inferno in vita».

L’azienda svedese della Bufalotta, appena appresa la notizia, ha rilasciato un comunicato in cui dichiarava «il sentimento di profondo cordoglio di tutto il management e dei collaboratori per la scomparsa del piccolo, vittima di un fatale incidente all’interno del negozio di Porta di Roma. È difficile trovare le parole che possano significare la nostra costernazione e il nostro dolore. Alla famiglia del piccolo vanno il nostro pensiero e le nostre più sentite condoglianze».

Renato Paone

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