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Crimea, domenica il referendum per l’annessione alla Russia

di Silvia Renda14 Marzo 2014
14 Marzo 2014

referendum-crimeaLa Crimea è pronta al voto. Questa domenica gli elettori si recheranno alle urne per decidere, tramite referendum, tra l’autonomia della loro penisola all’esterno dell’Ucraina e l’annessione alla Russia. Il risultato appare molto favorevole a questa seconda opzione, per la quale, peraltro, si erano già pronunciati all’unanimità i parlamentari della Repubblica autonoma lo scorso 6 Marzo.

Mentre la Crimea si prepara alla votazione Onu, G7 e soprattutto Usa non riconoscono la legittimità di questo referendum, ritenendolo non preparato adeguatamente e promosso sotto l’intimidazione delle truppe russe, che dal 7 marzo occupano il territorio della Crimea. “È illegittimo e non ha basi giuridiche. Rifiutiamo il separatismo”, così il premier ucraino, Arseniy Yatseniuk, commenta il referendum crimeo al termine di un vertice a Bruxelles con i capi di Stato e di governo dell’Unione Europea, tenutosi straordinariamente per discutere della crisi ucraina.

E proprio da Kiev è partita, verso gli Stati Uniti, la richiesta di sostegno con armi e munizioni, oltre che un aiuto in materia d’intelligence. Ma Washington, secondo il Wall Street Journal, avrebbe rifiutato l’intervento armato nell’ex Repubblica Sovietica, nel tentativo di risolvere la grave crisi prima sul piano diplomatico. È previsto per oggi, infatti, l’incontro a Londra tra il ministro degli Affari Esteri russo, Sergei Lavrov e il Segretario di Stato americano, John Kerry. Al momento sono sconosciuti i contenuti del negoziato, anche se si sta profilando la possibilità, seppur remota, che Putin possa accontentarsi di ottenere rapporti più stretti con la Crimea, senza passare dalla sua totale secessione dall’Ucraina. Ovviamente tutto questo solo dopo il referendum, al quale non sarebbe certamente disposto a rinunciare considerando la sua scontata vittoria.

Da Donetsk intanto arriva la notizia di altri due morti fra i manifestanti ucraini, durante gli scontri con i filo-russi. La risoluzione per via diplomatica appare al momento l’unica mossa in grado di arrestare questa strage.

Silvia Renda

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