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Fatebenefratelli: domani la presentazione del nuovo piano aziendale

di Alessandra Aurilia12 Marzo 2014
12 Marzo 2014

Le sorti dell’ospedale Fatebenefratelli sono appese a un filo. E’ previsto per domani – giovedì 13 marzo – il vertice in Regione Lazio tra proprietà religiosa e sindacati, in cui verrà presentato il nuovo piano di riorganizzazione aziendale destinato a sanare la crisi finanziaria in cui versa lo storico nosocomio di Roma.

“Il piano industriale è ormai pronto”, aveva riferito giorni fa in una nota la proprietà dell’ospedale, chiamata dai sindacati e dai lavoratori a “fare chiarezza” in merito alla condizione economica dell’Ente e alle misure che si vorrebbero adottare nei confronti dei suoi dipendenti. Proprio a questi, infatti, si vorrebbe far pagare quel buco di bilancio da 270 milioni di euro (100 mln di euro di debito con le banche, 100 con i fornitori e 70 con l’Inps), visto il rischio di esubero, segnalato dall’ospedale, per un numero di lavoratori variabile tra 170 e 250.

“Vogliamo che emergano le cifre reali del bilancio e gli errori gestionali che sono stati fatti. Ci deve essere trasparenza, perché non si può giocare con la vita delle persone”, è stata la richiesta di Cgil, Cisl e Anmirs, intervenute a sostegno dei dipendenti dell’ospedale, in occasione della manifestazione di protesta organizzata lunedì 10 davanti al ministero della Salute.

Secondo i vertici del Fatebenefratelli, quello di domani in Regione sarà un incontro fondamentale, nonché “la base per la prosecuzione del dialogo e del confronto che l’Ente ha sempre tenuto aperto con le rappresentanze dei lavoratori”. La proprietà ha infatti tenuto a precisare che “le ragioni dello stato di crisi e alcuni contenuti del piano in presentazione erano già stati anticipati nelle linee generali ai lavoratori con l’accordo di presentarlo alla Regione”, pertanto la recente manifestazione davanti al ministero della Salute, a detta dell’Ente, non sarebbe giustificabile. “Il dialogo è sempre stato e rimane aperto”, hanno precisato i vertici, convinti che simili iniziative di protesta, “che tra l’altro non riguardano tutti i lavoratori ma solo alcune sigle sindacali, continuano a non favorire il confronto costruttivo”.

In merito alle accuse di “scarsa trasparenza dei conti o di cattiva gestione e sprechi”, la proprietà ha inoltre ricordato che “le ragioni alla base delle difficoltà e della crisi che ci si trova ad affrontare sono già state illustrate anche alle parti sindacali negli incontri avuti fino ad oggi”. “Si tratta di ragioni profonde – ha aggiunto – derivanti principalmente da una situazione che interessa l’intero sistema sanitario nazionale, che accomuna anche altre realtà simili alla nostra e che nulla hanno a che fare con la mancata trasparenza o la cattiva gestione”.

 

Alessandra Aurilia

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