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Università e lavoro: a spasso un laureato su quattro. E gli stipendi calano

di Mario Di Ciommo11 Marzo 2014
11 Marzo 2014

università 1Peggiora la condizione occupazionale dei laureati italiani con il calo della percentuale degli assunti ed allo stesso tempo il calo degli stipendi. L’aumento della disoccupazione si registra sia tra i laureati triennali, sia tra quelli magistrali, sia tra quelli a ciclo unico. E’ questo il quadro che viene fuori dal XVI rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati italiani, presentato nella giornata di ieri a Bologna.

L’indagine 2014 del consorzio interuniversitario nato nel 1994 prende in esame un campione di 450mila neolaureati, provenienti da 64 atenei sparsi in tutta Italia. Di questi, tra i laureati triennali, il 26,5% non riesce a trovare lavoro ed il dato è in aumento di 4 punti rispetto allo scorso anno. La percentuale, rispetto allo scorso anno, aumenta invece di due punti e si attesta al 23% per i laureati magistrali mentre passa dal 21% al 25% per i laureali a ciclo unico. In poche parole: un laureato italiano su quattro non lavora.

Ma quindi gli studi universitari non convengono più? Non è così. A cavallo della recessione infatti il tasso di disoccupazione tra i neolaureati è sì cresciuto, ma in maniera minore rispetto a quello dei neodiplomati (+2,9% per i primi, +5,8% per i secondi) e il differenziale tra il tasso dei senza lavoro neolaureati e quelli neodiplomati è passato da 2,6 a 11,9 punti percentuali in favore dei primi. Possiamo dire quindi che la laurea continua ad aprire molte porte ma che, allo stesso tempo, soffre gli effetti di una crisi senza precedenti.

Per avvalorare questa tesi basta semplicemente fare una distinzione temporale. I dati sulla disoccupazione appena esposti si riferiscono infatti all’anno immediatamente successivo alla laurea. Se analizziamo invece l’arco temporale dei 5 anni successivi al conseguimento del titolo scopriamo che il tasso di disoccupazione è dell’8% per i laureati triennali, dell’8,5% per i magistrali e del 5% per quelli a ciclo unico.

Continuano a calare invece le retribuzioni. I dati contenuti nel rapporto di quest’anno dell’Almalaurea mostrano infatti una triste tendenza. Gli stipendi dei laureati triennali che hanno trovato un impiego sono calati del 5%, attestandosi sui 1003 euro mensili in media. Quelli dei laureati magistrali invece hanno subito un calo del 3%, con un salario medio di 1038 euro mentre quelli dei laureati a ciclo unico sono scesi del 6% attestandosi a 970 euro in media.

Mario Di Ciommo

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