L’Istat pubblica uno studio sulla diffusione di internet nel 2013. Vale la pena soffermarsi su alcuni dati: negli ultimi 12 mesi gli internauti italiani sono aumentati di quasi 5 punti percentuali, attestandosi al 60.7% della popolazione. Il dato è incoraggiante e segnala una crescita netta dell’alfabetizzazione digitale, nonostante ciò l’Italia sconta ancora un netto ritardo rispetto al resto d’Europa. La quota di persone tra i 16 ei 74 anni che si è connessa almeno una volta a settimana negli ultimi 3 mesi si attesta al 53 per cento, a fronte di un valore medio per i paesi dell’Ue pari al 70 per cento. In una classifica di 27 paesi siamo quartultimi: fanno peggio di noi solo Grecia, Bulgaria e Romania.
Anche all’interno dei nostri confini lo scenario non è omogeneo: il meridione e le isole non tengono il passo del settentrione: internet è presente nel 63.3% delle famiglie del nord contro un 55% per quel che riguarda il sud. Il divario è tanto più evidente quando si guarda alla diffusione dei cellulari abilitati alla navigazione: le regioni del sud e le isole scontano un ritardo di oltre dieci punti percentuali rispetto a quelle del nord: 36.1% contro 47.6%. Un “giovane” in famiglia è invece un forte incentivo per “connettersi” alla rete: se quasi il 90% delle famiglie con un minorenne in casa ha internet, la percentuale crolla al 12% nel caso di coppie di over 65.
Gli italiani fanno meglio quando si tratta di usare internet per risparmiare: cresce l’utilizzo dell’e-commerce. Circa 9 milioni di internauti usano il web per acquistare beni e servizi, con una percentuale di crescita annuale che passa dal 28.2% al 31.5%. E c’è chi usa il modem anche per risparmiare tempo, per esempio quando c’è fila agli sportelli pubblici: oltre un terzo degli utenti di internet utilizza il web per relazionarsi con la PA: sempre più spesso, con internet, si pagano le tasse e si provvede alle iscrizioni scolastiche.