Giornata intensa quella di ieri per Matteo Renzi, catapultato, al suo debutto alla presidenza del Consiglio, nella frenetica corsa che, dalle vicende in Ucraina ai richiami dell’Ue contro gli “squilibri macroeconomici eccessivi” dell’Italia, lo vede scivolare, soprattutto nelle ultime ore, con gli aerei e col pensiero, su e giù per l’Europa. Un’ottima alternativa allo jogging mattutino del dinamico presidente.
In mattinata incontro al Nazareno Il “battesimo” europeo del premier inizia nella tarda mattinata di ieri al Justus Lipsius di Bruxelles, il palazzone dei vertici, dove Renzi arriva in perfetto orario, dopo aver presenziato a Roma, nella primissima mattinata, alla riunione lampo di segreteria del Pd dedicata al saluto dei responsabili di settore entrati nella squadra di governo, e a Lorenzo Guerini, indicato come reggente del Pd.
L’arrivo a Bruxelles A Bruxelles, Matteo Renzi, il più giovane tra i colleghi d’Europa, si fa spazio con destrezza tra le alte rappresentanze del Vecchio Continente, scherza con i leader, sciorina sorrisi e battute in inglese e francese, ricorrendo all’italiano quando non gli sovviene una parola, trascina su e giù dall’anulare sinistro la fede quando, di tanto in tanto, rimane solo davanti alle telecamere guadagnando con sicurezza le stanze in cui si tesse il futuro europeo.
Incontro con i leader europei Prima dell’inizio dei lavori attorno al tavolo dei 28, il premier partecipa alla riunione sull’Ucraina insieme ai leader europei del G8 ai quali si aggiunge il polacco Tusk. È il primo a bussare, il giovane Matteo, alla porta della saletta della delegazione inglese in cui dialoga con David Cameron sulla situazione politica italiana e sulle prospettive del suo governo. Poi qualche scherzo e l’esortazione a lavorare insieme: “Siamo entrambi giovani, entrambi vogliamo un’Europa meno burocratica, abbiamo idee simili” afferma Renzi prima di salutare Angela Merkel schioccandole due baci sulle guance.
Si intrattiene sull’ economia, sulle riforme ma anche sul calcio, nei brevi momenti di boutade che il premier si concede con i colleghi, quando scherza sul centravanti tedesco della Fiorentina Mario Gomez o quando dialoga con Mariano Rajoy, a proposito del match Spagna-Italia e scherza: “La prossima volta però vinciamo noi!”.
Cena, a Roma, con Kerry Dopo una lunga riunione sulla situazione in Ucraina, che fa saltare la conferenza stampa, Renzi salta in macchina per volare a Roma dove lo aspetta per cena, a villa Taverna il segretario di Stato americano Kohn Kerry. Sul volo per l’Italia il premier si concede un consuntivo della giornata a Bruxelles: “Oggi è stato utile per conoscere i meccanismi, nel vertice del 20 e 21 dovremo trovare sponde sulle misure economiche”.
Samantha De Martin