Continua a sbriciolarsi l’area archeologica di Pompei, reduce da tre crolli in 48 ore, sferzata dalle forti piogge degli ultimi giorni, da anni d’incuria, monitoraggio carente e interventi di manutenzione troppo lenti. Quello che l’eruzione del Vesuvio, in quel lontano 79 d.C, non era riuscita a fare, il dissesto idrogeologico ha realizzato in questi giorni, distruggendo una porzione dell’ arcone sottostante l’antica struttura del Tempio di Venere e una parte di muro della tomba di Lucius Publicius Syneros, nella cosiddetta necropoli di Porta Nocera. L’ultimo cedimento ha riguardato invece un muro di due metri realizzato 80 anni fa per proteggere una bottega nella via di Nola dal costone di un’area non sottoposta a scavi .Bilancio delle ultime ore, numerose macerie e un fascicolo aperto dal procuratore di Torre Annunziata per disastro colposo.
Riunione straordinaria al ministero dei Beni culturali “Nella notte Sorrentino vince l’Oscar e crolla un altro muro a Pompei – aveva commentato in un tweet il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. “Credere nella nostra bellezza e tutelarla con orgoglio” aveva esortato il neo ministro prima di convocare, ieri mattina, a Roma, una riunione che ha visto la manutenzione ordinaria come primo punto all’ordine dei lavori, alla presenza del sovrintendente di Pompei Massimo Osanna e del generale Giovanni Nistri, direttore del “Grande Progetto Pompei” finalizzato a investire sulla riqualificazione del sito archeologico entro dicembre 2015, e per il quale l’Unione Europea aveva già destinato 105 milioni.
In arrivo 2 milioni di euro Al termine della riunione di ieri il ministero dei Beni culturali ha fatto sapere che sono in arrivo 2 milioni di euro per la manutenzione ordinaria di tutto il sito archeologico. Previsto anche l’”l’invio per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea del bando per il Piano della conoscenza del valore di 8,2 milioni di euro. Ci sarà, inoltre, l’esame delle proposte pervenute per la realizzazione del sistema informativo geografico di Pompei del valore di 500.000 euro, che servirà per programmare tutti i futuri interventi di conservazione di un’area in cui non si è mai investito per un piano di manutenzione.
Il monito dell’Ue Un risultato, quello di ieri, particolarmente atteso dal commissario europeo Johannes Hahn che aveva commentato: “Ogni crollo per me è una sconfitta enorme. Chiedo con forza alle autorità italiane di prendersi cura di Pompei”.
Chissà se Pompei tornerà all’antico splendore dei tempi di Plinio o se dovremo limitarci a celebrarne il ricordo attraverso mostre che ne conserveranno la memoria. Come accadde a Londra lo scorso anno quando l’esposizione organizzata al British Museum sui tesori di Ercolano e Pompei, intitolata “Life and death” aveva registrato il sold out. Vita e morte. L’ossimoro più adatto che racchiude la storia di Pompei, Patrimonio mondiale dell’umanità capace di incantare i visitatori di tutto il mondo e trascurato fino al degrado, davanti agli occhi impotenti dell’arte e della storia.