A circa un anno dalla nomina, proprio il giorno d’inizio della Quaresima, il “mercoledì delle ceneri”, è un’agenda pienissima quella pubblica e mediatica di Papa Francesco: l’udienza generale in piazza S. Pietro seguita da 30.000 persone, il moltiplicarsi di speciali in edicola per il primo anno di Pontificato, con un nuovo settimanale dedicato tutto a lui, “Il mio Papa”, e un’intervista esclusiva in prima pagina rilasciata al Corriere della Sera. Da una saletta di Santa Marta, che per una volta perde la sua funzione di cantuccio di raro isolamento dall’attenzione mediatica, il Pontefice racconta, nell’intervista al direttore del Corriere, Ferruccio De Bortoli, il suo primo anno da Papa. Il primo pensiero lo rivolge al suo predecessore Ratzinger, che ci tiene a considerare parte integrante della vita della Chiesa, e non “una statua in museo”. Come non gli piacciono gli appellativi che certa stampa ha cercato di applicargli; la “mitomania” che si è creata intorno alla sua figura è “offensiva”. “Non sono superman né una rockstar. Semmai una persona normale. Meglio, un prete”.
È un prete che telefona ai suoi parrocchiani a casa, a cui piace stare tra la gente, tra i poveri soprattutto: ma non gradisce leggende come quelle secondo cui di notte si aggirerebbe intorno a via Ottaviano a dar da mangiare ai barboni. “Sono un prete”. E come tale si diverte anche a fare, appunto, “scherzi da prete”: De Bortoli domanda come mai non abbia ancora espresso il suo pensiero riguardo l’Europa e le sue politiche. Bergoglio risponde con un’altra domanda, un trabocchetto, nel quale il direttore del Corriere della Sera cade in pieno: “Ricorda quando parlai dell’Asia? Che cosa ho detto?”. Ovviamente mentre De Bortoli arrabatta ipotetiche dichiarazione del Pontefice sul continente asiatico, il Papa precisa di non averne mai parlato, ma verrà l’occasione per farlo, come verrà il tempo di parlare di Europa. Un “prete” diplomatico, dunque.
L’esperto giornalista lo incalza poi sul suo atteggiamento riguardo i cosiddetti “valori non negoziabili”, espressione che finora non ha mai pronunciato e che dice di non gradire. Sul tema della famiglia che cambia, il ruolo della donna nella Chiesa e le unioni civili, Bergoglio non si sbilancia: il confronto su alcuni temi, in vista del Sinodo di settembre, è aperto. Questo Papa non punta il dito a prescindere.
Tutto questo mentre da piazza San Pietro si trasmette la 39esima udienza generale dall’inizio del suo Pontificato; il Papa insiste sull’importanza della Quaresima come cammino di preparazione alla Pasqua. E si concentra su due concetti fondamentali: “la consapevolezza di noi fedeli dell’opera redentrice di Cristo e l’importanza di vivere fino in fondo il sacramento del Battesimo”.
Come dicevamo, la concentrazione dei media intorno al Pontefice oggi non si esaurisce così: esce infatti in edicola “Il mio Papa”, rivista settimanale edita da Mondadori al prezzo di lancio di 0,50 cent, con due poster inclusi, che si prefigge di raccontare le prossime e sempre piene settimane del Pontefice, ma con le notizie della più varia natura (apprendiamo da qui, ad esempio, che nei prossimi mesi Canale 5 proporrà una fiction sulla vita del cardinal Bergoglio, interpretato da Pierfrancesco Favino).
Non resta indietro San Paolo Periodici editore: da domani in edicola con Famiglia Cristiana e Credereci sarà un dvd, “Francesco, un anno di Pontificato” e il volume “Papa Francesco-La Chiesa della Misericordia”, con le immagini, le voci e le testimonianze dei primi dodici mesi di papato. Il periodico Credere decide quindi di abbassare il prezzo dell’edizione di domani ad un euro e di distribuire un numero più elevato di copie rispetto al normale (20.000 copie in più), mentre Famiglia Cristiana allegherà lo speciale “Un anno con Papa Francesco”. Piaccia o no, l’attenzione mediatica rimane sempre altissima.
Nicola Maria Stacchietti