Dopo più di 100 anni di attività, chiude l’Associazione napoletana della Stampa. Gravata da un debito di 5 milioni di euro, di cui 3 verso il Comune di Napoli, l’Associazione è stata radiata dalla Fnsi che ieri ha preso la decisione all’unanimità (44 voti favorevoli, nessun contrario e un solo astenuto).
La sensazione che la vicenda avrebbe avuto questo epilogo, serpeggiava da mesi. In particolare dal 19 giugno scorso, quando la Cassazione ha dato ragione al Comune di Napoli che chiedeva un cospicuo risarcimento per la questione della Casina del Boschetto, sede del Circolo della Stampa fino al 1999 sulla quale, fin dal 1985, era esecutiva una sentenza di sfratto. I dirigenti del tempo rimasero a guardare: non si opposero al verdetto ma non scelsero nemmeno di rispettarlo, liberando l’immobile.
La sentenza della Cassazione ha posto una pietra tombale sull’intera vicenda. Agli attuali dirigenti dell’Associazione napoletana non resta che una magra consolazione, espressa dal vicesegretario della Fnsi, che ha scagionato l’attuale gestione: «La radiazione è un esito “tecnico” (dettato, appunto, dall’impossibilità di garantire i servizi ai colleghi campani) e non certo “politico”, non essendo i fatti in esame ascrivibili all’attuale dirigenza».
Valerio Dardanelli