Silvio Berlusconi non parteciperà al congresso del Partito Popolare Europeo in programma il 6 ed il 7 marzo a Dublino, in Irlanda.
All’ex premier infatti è stato ritirato il passaporto dopo la condanna della Cassazione per frode fiscale nel cosiddetto ‘processo Mediaset’ ed i giudici del Tribunale di Milano, in veste di magistrati della sorveglianza, hanno negato al leader di Forza Italia il permesso di espatrio.
Dal primo agosto 2013, data della condanna definitiva al terzo grado di giudizio della Cassazione, Berlusconi ha già chiesto un’altra volta il permesso di lasciare il paese, in occasione del summit del 19 dicembre scorso, sempre del Ppe, a Bruxelles. Anche in quella circostanza il permesso fu negato.
“Ci dovrebbero spiegare quali sono le motivazioni che spingono i giudici a negare il permesso di espatrio al leader del maggiore partito di centrodestra, impedendogli di recarsi al congresso del Ppe di Dublino” ha dichiarato Daniela Santanchè, deputata di Forza Italia, che aggiunge: “La mia opinione è molto chiara, alcuni magistrati continuano a fare politica, calpestando l’ordinamento, è una vergogna”. A rincarare la dose ci ha pensato Licia Ronzulli, europarlamentare e portavoce di Forza Italia al Parlamento Europeo: “Il vero obiettivo è cercare di impedire al leader di Forza Italia e del centrodestra di poter continuare a fare politica. Evidentemente a qualcuno non è bastato estromettere illegittimamente Berlusconi dal Senato, ma vogliono estrometterlo del tutto dalla vita pubblica di questo Paese”.
La replica del palazzo di Giustizia di Milano è affidata ad una nota, nella quale viene specificato come, trattandosi di una condanna definitiva, a Berlusconi “non possono essere rilasciati i documenti validi per l’espatrio” anche per i viaggi nei paesi dell’area Schengen. Il leader di Forza Italia infatti, tramite i suoi legali, aveva fatto istanza per poter ottenere un nulla osta per recarsi all’estero, ed a Dublino nello specifico, appellandosi al principio della libera circolazione nell’area Schengen. I pm milanesi dell’ufficio esecuzione hanno però applicato la legge 1185 del 1967, che non consente alcun tipo di eccezione per i condannati in via definitiva. Stessa sorte presso l’undicesima sezione del Tribunale che, in veste di giudice dell’esecuzione della pena, ha effettivamente negato il permesso di espatrio a Berlusconi.
Mario Di Ciommo