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Oscar /3 La politica riscopre il cinema. Renzi: «Il nostro orgoglio»

di Valerio Dardanelli03 Marzo 2014
03 Marzo 2014

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Divisi tra la crisi ucraina e la difficile trattativa per trovare un accordo sulla nuova legge elettorale, gli indaffarati politici italiani hanno trovato il tempo di congratularsi con Paolo Sorrentino, protagonista della notte degli Oscar con il suo “La grande bellezza” che si è aggiudicato la statuetta come miglior film straniero, riportandola in Italia dopo un’assenza durata 15 anni. Uno dei primi a complimentarsi con il regista napoletano è stato Matteo Renzi. Il neo-premier non ha perso tempo, parlando di «orgoglio italiano», per poi aggiungere: «Quella di oggi è una giornata speciale, importante per il nostro movimento e per tutta la nostra comunità».

Il nuovo ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha scelto di contattare Sorrentino per esprimergli la sua felicità: «L’ho chiamato poco dopo il conferimento», ha raccontato a Sky Tg24, «per dirgli la gioia e il ringraziamento di tutta l’Italia. La sua vittoria è la vittoria di tutti noi: la prova che quando si crede in speranza, talento, valore, bellezza, si vince. L’Oscar a Sorrentino è la dimostrazione che se in Italia ci si crede, ce la si può fare a vincere». E ancora: «Nel mondo globale, ciascuno deve investire su cosa lo rende più forte. E su che cosa in Italia si dovrebbe investire, se non sulla bellezza? Dobbiamo investire sulla cultura, la natura, i borghi, l’ arte, la qualità della vita. Perché, se torniamo a impegnarci su questo, torniamo a vincere come paese».

Il mondo della politica ha scoperto la grande bellezza del cinema. Al coro si è aggiunto di gran lena il sindaco di Roma Ignazio Marino che, tra un Salva-Roma che salta e un nuovo decreto in arrivo, ha twittato un eloquente: «Grazie Paolo! #Oscar2014 #LaGrandeBellezza», mettendoci accanto una sua foto con Sorrentino scattata in occasione della visita del regista in Campidoglio.

Orgoglio” è la parola più ricorrente. Come Renzi, anche Goffredo Bettini, senatore del Pd, non si è lasciato sfuggire l’occasione di pronunciarla: «Mi riempie di felicità l’Oscar della “Grande bellezza” come miglior film straniero. Sono orgoglioso come italiano, come romano e come amante del cinema». Nel complimentarsi, Bettini ha inserito una notazione personale: «Al festival del cinema italiano Moviemov, che si svolge a Bangkok e di cui sono direttore artistico, abbiamo aperto l’ultima edizione proprio con la proiezione di questo film, in anteprima asiatica». L’internazionalizzazione di un film è un passaggio obbligatorio verso la consacrazione di un regista e in questo Bettini ha dato il suo contributo: «Anche a Bangkok il film è stato uno straordinario successo. Sorrentino si conferma come uno dei grandi maestri viventi e, proprio per questo, il suo linguaggio è universale». Da Bangkok a Hollywood, il passo è stato breve.

Valerio Dardanelli

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