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M5S, nuove defezioni tra le polemiche. Preoccupano i sondaggi

di Anna Bigano28 Febbraio 2014
28 Febbraio 2014

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Aria di burrasca in casa Cinque Stelle. Se già il clima era teso dopo l’espulsione dei quattro dissidenti (Francesco Bocchino, Luis Orellana, Francesco Campanella e Lorenzo Battista), ora le lacerazioni sono ancora più profonde. Ieri hanno annunciato le proprie dimissioni – in segno di soliedarietà per la cacciata dei colleghi – anche i senatori Laura Bignami, Alessandra Bencini, Monica Casaletto, Maurizio Romani e Maria Mussini. Alla Camera, invece, lasceranno il Movimento Ivan Catalano e Alessio Tacconi, pronti a passare al Gruppo Misto: «La verità è che ormai siamo diventati una setta di fanatici», ha dichiarato Tacconi in un’intervista sulla Stampa di oggi: «I miei ex colleghi, fino ad oggi – la maggior parte di loro – sono stati solo capaci di soffiare sul fuoco del conflitto sociale, ma non di prendersi una responsabilità vera».

L’alba di un nuovo centrosinistra? Sull’ipotesi dell’alleanza con i civatiani più volte ventilata negli ultimi giorni, Tacconi resta vago: «Sono appena uscito dal gruppo. Mi sembra decisamente presto per questo genere di riflessioni». Sulla sponda opposta gli fa quasi eco il senatore Pd Corradino Mineo in un’altra intervista, stavolta sulla Repubblica: «In ogni processo ci sono dei tempi tecnici. Ecco, ci sono persone che devono rielaborare il lutto». Niente programmi precisi, insomma, ma l’idea che i fuoriusciti del M5S possano trovare un’intesa con l’ala democratica più critica nei confronti di Matteo Renzi non viene smentita. Mineo, anzi, si dice pronto a un dialogo con Sel ed ex grillini, non per formare un nuovo partito, ma con l’obiettivo di far sentire comunque la propria voce in Parlamento.

Chi va e chi resta. Le reazioni dei fedelissimi di Beppe Grillo, fuori o dentro il Parlamento, vanno dalla delusione del sindaco di Parma Federico Pizzarotti («Questa giornata mi ha lasciato con l’amaro in bocca»), all’entusiasmo misto a preoccupazione di Paola Taverna («Sono felice come una iena. Ma il Pd vuole entrare nel Pse. E Renzi, per entrarci, ha bisogno di cambiare maggioranza»). Molto critica Roberta Lombardi, che scrive su Facebook che la decisione degli ex colleghi «è stata fin dall’inizio una questione di soldi».

Giù i Cinque Stelle nei sondaggi. Intanto si avvicina il test delle elezioni europee e le previsioni per il M5S non sono incoraggianti. Un sondaggio effettuato da Swg lunedì e martedì scorsi lo dava al 21,7%, in calo dunque di due punti rispetto alle rilevazioni effettuate soltanto la settimana precedente. Sono risultati, poi, che non tengono conto della bagarre per l’espulsione dei dissidenti cominciata mercoledì, con effetti difficili da prevedere sull’opinione pubblica. E, se in rete i grillini avevano avallato la volontà del capo di espellere le voci contrarie con una buona maggioranza, un sondaggio Ixè per Agorà ha rivelato oggi che solo il 35% di loro approva la linea dura scelta da Grillo nei confronti del governo Renzi.

Anna Bigano

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