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Quand’è la festa dell’uomo? “La festa dell’uomo è tutto l’anno” rispondeva così Maddalena, 5 anni l’8 marzo del 1987, alla domanda della sorella. L’aneddoto ce lo racconta Simonetta Matone, la mamma – Capo del dipartimento per gli affari di giustizia e pm in prima fila nella lotta alla violenza sulle donne – alla conferenza di ieri presso la sede della stampa estera a Roma, organizzata da Telefono Rosa.
La Onlus in collaborazione con l’istituto di sondaggi SWG ha presentato la ricerca “le voci segrete della violenza 2013”, condotta su un campione di 1.503 donne vittime di violenza nel 2013. I dati mostrano la riconferma della sfera familiare ed emotiva come luogo in cui la violenza sulla donna dilaga (92-94% dei casi); la lucidità dell’aggressore che nel 63% dei casi non è sotto effetto di alcol o sostanze stupefacenti; e che se da una parte il 77% delle vittime sono lavoratrici, dall’altra aumenta il numero delle donne che dichiarano di sopportare la situazione per necessità di carattere economico (dal 12% al 14%).
Il dato più allarmante rimane quello relativo alla violenza assistita: il 29% dei bambini addirittura reagisce contro il violento a difesa della madre (mentre il 2% si schiera con l’aggressore). Secondo Maria Grazia Passuello – presidente di Solidea e relatrice nella conferenza – questo dato si combinerebbe con la reiterazione della violenza negli anni, producendo reazioni altrettanto violente nel bambino una volta diventato adulto. Per questo è importante istituire per legge la cura del colpevole e una adeguata formazione del personale ospedaliero e degli operatori sociali e forze dell’ordine.
Infatti, sarebbe questa la carenza della legge del 2009 sullo stalking che comunque ha prodotto effetti positivi nell’aumento delle denunce (dal 2009 fino ad oggi sono quasi raddoppiate). A riferirlo sono i dati ufficiali del Ministero dell’Interno presentati durante la conferenza da Dott. Enzo Calabria, dirigente superiore della polizia di Stato.
Tra i relatori il Vice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità, Maria Cecilia Guerra che ha definito “indecente” l’esiguo tasso di partecipazione femminile nel mondo del lavoro, una condizione che favorisce la dipendenza della vittima con il violento. Proprio al sottosegretario si richiede di portare al governo queste istanze: la necessità di un vero e proprio Ministro alla Pari opportunità o la delega di maggior potere all’attuale viceministro. Infatti, secondo Linda Laura Sabbadini – direttrice generale Istat – l’aumento della violenza è causato anche dal disinteresse politico e dalla mancanza di regolamenti europei sulla classificazione delle statistiche della violenza di genere.
Nicola Maria Stacchietti
Flavia Testorio