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Bersani propone l’autore di Gomorra, ma Saviano dice no alla politica italiana

di Manuela Moccia31 Maggio 2012
31 Maggio 2012

«Mi capita spesso di leggere articoli che danno per  scontata la mia candidatura politica. Non è importante in quale ruolo e in quale partito, la cosa certa è che dicono io stia per candidarmi. Ovviamente è falso». Con queste parole Roberto Saviano, autore di Gomorra, smentisce la notizia diffusa in questa settimana, che lo vede a capo di una lista civica del Pd per le prossime elezioni. “Il punto è che, per queste persone, chiunque non venga percepito come schierato fa paura e va delegittimato”, prosegue il giornalista. Evidentemente è ancora fermo sulla sua convinzione che si possa fare politica anche senza candidarsi, ma semplicemente partecipando alla vita sociale attraverso l’informazione e la ricerca, cercando di fare bene il proprio mestiere, come ha dichiarato a Federica Fantozzi, giornalista de l’Unità.

Bersani ci ha provato. Sicuramente questo rifiuto sarà difficile da digerire per il segretario del Pd, che puntava ad annunciare la sua candidatura alla premiership affiancato da una lista civica tutta incentrata sui temi della legalità e del diritto, ma formata da facce nuove, non di partito. Un modo per contrastare l’avanzata del Movimento a 5 stelle. Considerando che, secondo i risultati del sondaggio condotto dall’ Istituto internazionale di ricerca sociale (Ipsos) di Nando Pagnoncelli sulle intenzioni di voto degli italiani, non solo il Movimento 5 Stelle avrebbe superato il Pdl, ma continuando su questa linea, entro due mesi, potrebbe raggiungere e superare il partito che oggi mantiene la testa dei consensi nelle intenzioni di voto, cioè il Pd. A meno che non si arresti per qualche ragione ad oggi non prevedibile

 Primarie e spaccature interne. I grillini non sono l’unico problema di Bersani al momento. Come da copione il Pd, pur avendo siglato la “pax”bersaniana” solo pochi mesi fa per arrivare compatti alle amministrative, comincia già ad avere qualche spaccatura interna. Si è infatti creato un asse tra gli ulivisti di Arturo Parisi, il sindaco di Firenze Matteo Renzi e l’area che fa riferimento al consigliere regionale lombardo Giuseppe Civati. La richiesta è quella che il candidato premier alle prossime elezioni sia scelto dagli elettori attraverso le primarie, richiesta che avrebbero dovuto presentare ufficialmente lunedì scorso durante l’incontro della Direzione del partito, poi slittato a causa del terremoto. Bersani quindi, per non perdere la direzione del partito, sarebbe stato più che disponibile a presentarsi alle elezioni con una lista civica capeggiata da un personaggio forte come Saviano. Adesso che il diretto interessato si è sbrigato a smentire la notizia, bisogna aspettare la sua prossima mossa. Intanto la Direzione dei partiti è stata fissata a lunedì prossimo e all’ordine del giorno c’è proprio la richiesta di organizzare le primarie entro ottobre. Secondo Matteo Renzi, infatti, sono uno strumento di consultazione con i propri elettori indispensabile per ridare credibilità al Pd. «Il mio programma – ha spiegato il sindaco di Firenzenze – è quello di rinnovare. E quindi basta deroghe sui mandati: io proporrò che persone come D’Alema e Veltroni non si presentino. Il rinnovamento o lo si fa sul serio o non lo si fa per niente».
Manuela Moccia

 

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