HomeCronaca Cristoph Bauer, a capo della Dumont Verlag: “Credo nel futuro dei quotidiani”

Cristoph Bauer, a capo della Dumont Verlag: “Credo nel futuro dei quotidiani”

di Nino Fazio26 Febbraio 2014
26 Febbraio 2014

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Cristoph Bauer, da gennaio alla guida della casa editrice tedesca DuMont Verlag di Colonia, è intervenuto nel vecchio dibattito sul futuro della carta stampata. Il de profundis recitato fin troppe volte dagli apocalittici non lo trova d’accordo: “Credo nel futuro della carta stampata. Dieci anni fa erano dati per morti, e siamo sempre qua”.

In uno scenario che vede il taglio della spesa come unica possibilità di sopravvivenza, Bauer non pensa a nuovi tagli del personale ma punta su un prodotto nuovo per consolidare un bilancio che nel 2012 ha registrato la perdita di 112 milioni di euro. Bilancio che assicura si è chiuso in pareggio nel 2013. La sua idea – confida in un’intervista alla Süd-deutsche Zeitung, ripresa dal quotidiano ItaliaOggi – è quella di “mantenere e conquistare i giovani lettori” berlinesi, realizzando un prodotto, probabilmente un settimanale, che vada incontro alle loro aspettative. Un linguaggio nuovo e fresco potrebbe creare l’effetto traino verso la Berliner Zeitung, fedele al vecchio linguaggio dei quotidiani.

Il gruppo del quale è alla guida, da quasi due secoli nel mercato dell’editoria tedesca, controlla tra gli altri il quotidiano di Colonia Kölner Stadt Anzeiger e la Berliner Zeitung nella capitale. Il manager quarantatreenne ammette che l’avvento di internet ha sicuramente cambiato negli ultimi 10 anni la situazione dei quotidiani cartacei. Non è però d’accordo con quanti annunciano la fine del giornale di carta.

È curioso che un tale messaggio di speranza e fiducia nel futuro della carta stampata arrivi proprio all’indomani della morte di Harold Ramis, l’acchiappafantasmi Egon Spengler che nel celebre film “Ghostbusters”, parlando alla sua segretaria, vaticinava la morte dei quotidiani. Era il 1984 e quella profezia asciutta, “la stampa è morta”, sembrava solo una battuta. In questi 20 anni, però, quella che era una battuta è diventata una scuola di pensiero. Riprendendo i dati del 2011 resi noti dall’Asig, l’Associazione stampatori italiani giornali, che addirittura si sbilancia  sulle date dell’estinzione del giornale, in Usa l’estinzione del giornale quotidiano è prevista per il 2017, 10 anni prima dell’Italia. La totale scomparsa della carta stampata – sempre secondo l’Asig – avverrà comunque tra il 2030 e il 2040.

Le edizioni online, la cui lettura “prima o poi non potrà più essere gratuita” non sono però per Bauer alla base del declino dei quotidiani cartacei. Tra i due media, anzi, non c’è un rapporto di sostituzione progressiva ma di integrazione molto forte. I giornali dovranno mantenere perciò il carattere di approfondimento, perché se “internet dà le notizie, la stampa scritta offrirà sempre una scelta, un orientamento, un commento che le edizioni online con la loro velocità non potranno mai garantire”.

Antonino Fazio

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