Quis custodiet ipsos custodes?, «Chi sorveglierà i sorveglianti?», si sarebbero forse chiesti i latini se avessero avuto l’Antitrust. Domanda lecita, dato che – lo denuncia oggi l’inserto di Repubblica “Affari & Finanza” in un pezzo firmato da Federico Fubini – le attività dell’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella hanno subito negli ultimi anni un arresto quantomeno sospetto.
Il caso Mondadori. In un panorama praticamente immobile spicca quasi come un’eccezione la notizia delle sanzioni che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comminato a Mondadori, Unifarm e Philips. Sotto accusa un servizio apparso l’aprile scorso sul settimanale “Chi” dedicato alla neomamma Belen Rodriguez, che riportava in evidenza le foto del latte in polvere e del biberon del piccolo Santiago, con tanto di indicazioni delle caratteristiche e del prezzo dei prodotti. L’Antitrust ha ritenuto che nulla indicasse la natura promozionale delle immagini e ha stabilito una multa di 70mila euro a testa per l’editore Mondadori e Unifarm (la società distributrice del latte in polvere), 50mila per Philips (l’azienda che ha prodotto il biberon).
Gli altri settori. Se procedimenti relativi a pratiche scorrette e pubblicità ingannevole e comparativa sono gradualmente scesi dai 244 del 2004 ai 93 del 2013, non va meglio altrove. Le indagini per abuso di posizione dominante, rileva Fubini, sono state 10 nel 2008 e 14 nel 2010, solo 5 invece l’anno scorso. Praticamente irrilevanti sono anche i provvedimenti presi nei confronti delle imprese sospettate di cartelli a danni dei consumatori, se non quelle esplicitamenti richiesti dalla Commissione Europea: eppure le nostre assicurazioni Rc Auto sono fra le più salate d’Europa, per tacere delle tariffe dell’energia. Difficile credere che l’inattività del Garante della Concorrenza non influisca sulla competitività italiana sui mercati internazionali.
Anna Bigano
