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Juve 1 Torino 0. L’Ira del Toro. Una giornata di calcio incandescente

di Renato Paone24 Febbraio 2014
24 Febbraio 2014

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Una domenica calcistica di quelle che non si scordano, tanto da far intervenire il Parlamento: “Sembra di essere di fronte ad una nuova Calciopoli con errori e favoritismi a raffica”, queste le parole del deputato Pd Marco Miccoli, che chiede “al nuovo presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi di verificare e garantire la trasparenza del massimo campionato italiano”.
Tanta carne al fuoco, quindi, per il popolo calcistico nostrano, che da qui alla fine del campionato avrà molto da ridire su quanto accaduto allo Juventus Stadium durante il caldissimo derby di Torino giocato ieri sera. Non si discuterà tanto delle 13 vittorie su 13 partite giocate in casa, ma degli errori arbitrali che hanno condizionato il risultato (1 a 0 per i padroni di casa) e, di conseguenza, la classifica del campionato.
Si compattano nella protesta sia il Torino, vittima sacrificale della direzione di gara di Rizzoli, che le inseguitrici dei bianconeri. La Roma, in particolare, ha ricordato come la “Juve sia sempre aiutata”. La dirigenza granata ha avuto da ridire soprattutto in merito alla mancata seconda ammonizione, che avrebbe portato all’espulsione di Vidal, per fallo di mano nel primo tempo e per l’intervento falloso in area di rigore di Pirlo ai danni di El Kaddouri, che “ci poteva stare” anche per Antonio Conte. Non è della stessa opinione Marcello Nicchi, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri, che assolve Rizzoli, fischietto rappresentante l’Italia ai prossimi mondiali brasiliani, affermando che “era rigore soltanto in tv”. Dello stesso avviso è il designatore arbitrale Stefano Braschi: “In campo non si poteva vedere, lo stesso Ventura se n’è accorto dalla tv. Si è visto che era rigore solo da un’immagine di una telecamera. Ma vogliamo davvero il calcio della tv?”.
Intanto a Roma, sponda biancoceleste, prosegue l’interminabile faida tra il presidente Lotito e la tifoseria, a suo dire “una sparuta minoranza”, ma per quanto si è potuto vedere ieri, non è poi così tanto sparuta. Tutt’altro. La totalità dei tifosi, nel corso del match contro il Sassuolo, vinto per 3 a 2, ha manifestato pacificamente sfoggiando sia in tribuna, sia in curva, dei cartelli con varie scritte: “Lotito ladro di sogni”, “Lotito vattene”, “O noi o lui”, “Sei come Cimabue fai una cosa e ne sbagli due”, “Libera la Lazio”. Il presidente amante del latino però è categorico: “ non vendo, lascio a mio figlio”. Continua la sua invettiva contro l’irriconoscenza dei tifosi sostenendo che sia “ora di finirla di strumentalizzare il calcio per situazioni di natura diversa: la gente dovrebbe condannarli questi episodi. Cosa contestano? Ho salvato questa squadra dal fallimento, ho fatto dei miracoli”.
Buone notizie, invece, sul fronte Euro 2016. Il sorteggio ha plasmato i vari gironi. Alla Nazionale, testa di serie, è toccato il Gruppo H, composto da Norvegia, Bulgaria, Azerbajgian, Malta e l’insidiosa Croazia, vero pericolo del girone, estratta dalle “mani storiche” di Dino Zoff, che, riferendosi all’ultima pallina estratta, ha bofonchiato “mica tanto bene…”.

Renato Paone

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