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Sullo show dei disoccupati indaga la Questura. E la Rai paga l’albergo

di Valerio Dardanelli20 Febbraio 2014
20 Febbraio 2014

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Sta nascendo un giallo intorno alla vicenda di Antonio Sollazzo e Marino Marsicano, i due operai del Cub (Consorzio Unico di bacino delle province di Napoli e Caserta), che hanno animato la prima serata del Festival di Sanremo, minacciando di suicidarsi in diretta tv. Accusati di violenza privata, secondo la Questura di Imperia, che si sta occupando del fatto, avrebbero studiato il blitz a tavolino, realizzandolo con scrupolosa attenzione. Ma come hanno fatto a comprare dei biglietti d’ingresso tanto costosi? E chi ha pagato il pernottamento all’Hotel Nazionale, quattro stelle e tutti i comfort, i cui prezzi durante il Festival sono esorbitanti?

Renato Franco sul Corriere della Sera ha ripercorso la dinamica della vicenda. Secondo la sua ricostruzione, i due operai hanno raccolto i fondi per finanziare il viaggio tramite una colletta alla quale hanno partecipato 800 colleghi. Il pernottamento, invece, sarebbe stato offerto dalla Rai. Silvia Truzzi sul Fatto Quotidiano (che oggi titola “Sanremo, i due disoccupati ospiti Rai nell’hotel 4 stelle”) ha sentito i due che hanno rivelato di essere stati avvicinati al termine della serata «da una persona che ha detto di lavorare per La vita in diretta» che ha pagato loro l’albergo invitandoli a partecipare al programma e raccomandandosi di non farne parola con nessuno. Poi però «qualcuno in alto ha messo il veto, ha detto che non potevamo andarci». La Rai, insomma, ha fatto un passo indietro: ospitare in una trasmissione molto seguita due persone che hanno messo a repentaglio lo svolgimento del Festival non è stata valutata una mossa conveniente.

Beppe Grillo, come suo solito, si spinge oltre. A margine dell’incontro con Matteo Renzi, ha sganciato una bomba: «Sono stanco, ieri ero a farmi prendere in giro da Fazio con i finti operai che si buttavano dall’Ariston». Fazio ha risposto indignato: «Adesso basta accuse infamanti, torniamo a  occuparci di musica». Ma finora il vero motivo di interesse di questo Festival non sono state di certo le canzoni.

Valerio Dardanelli

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