Sono riprese questa mattina, a Montecitorio, le consultazioni ufficiali tra il presidente incaricato, Matteo Renzi, e le forze politiche: oggi gli incontri con Forza Italia, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
‹‹Sì a lavorare insieme sulle riforme››, ha dichiarato Silvio Berlusconi, arrivato alle ore 12,00 in Parlamento, annunciando una ‹‹opposizione responsabile›› nel valutare volta per volta il programma e i contenuti del governo. Si attende ora l’incontro con Grillo (che ne ha richiesto la diretta streaming), in programma per le 13,45. E’ stato il web a volerlo, dopo che il leader 5 Stelle lo aveva definito ‹‹una farsa››.
Permane intanto lo stallo sul ministero dell’Economia e delle Finanze: la scelta definitiva su chi andrà a ricoprire la carica di Ministro sembra essere ancora lontana.
Tanti i nomi trapelati in questi giorni: a sinistra si pensava a Guido Tabellini, ex rettore della Bocconi, sul versante opposto al presidente dell’Istat Pier Carlo Padoan, mentre al centro sembrava certa la nomina di Lucrezia Reichlin – in realtà non in piena sintonia con il programma politico-economico avanzato da Renzi. Ma è spuntato persino il nome di Lorenzo Bini Smaghi, già membro del comitato esecutivo della Banca Centrale Europea.
Accanto a questi si è presto parlato di Graziano Delrio, Ministro per gli Affari Regionali e le Autonome nel governo Letta, nonché medico endocrinologo: è forse lui la persona più adatta a ricoprire la carica di Ministro dell’Economia, che «è il riferimento diretto del premier e deve essere di sua stretta fiducia», visto il contributo che in questi giorni Delrio sta dando a Renzi nella composizione della squadra e del programma di governo.
Non sembrerebbe tuttavia esclusa la carta Franco Bernabè, ex presidente esecutivo di Telecom Italia, al momento candidato in vantaggio su Mauro Moretti allo Sviluppo economico.
Intanto resta sul tavolo del governo anche la questione del numero dei ministeri: si intenderebbe separare il Tesoro dalle Finanze (dove il favorito sembra essere Franco Bassanini, presidente della Cassa deposito e prestiti), e creare un ministero “made in Italy”, alla cui direzione sembrerebbe certo Luca Cordero di Montezemolo, che intervistato sul fatto si è però limitato ad un semplice “no comment”.
Alessandra Aurilia