Due potenti esplosioni stamane a Bir Hasan, periferia sud di Beirut, capitale del Libano. Il bilancio provvisorio è di 5 morti e 80 feriti. Intorno alle 9.20 del mattino – rivela una fonte di sicurezza – nel cuore della roccaforte di Hezbollah, movimento sciita filo-iraniano, due motociclisti si sono fatti esplodere a pochi secondi di distanza. Secondo altre fonti, sarebbero state due autobombe a causare l’esplosione. Un’esplosione ha colpito la zona adiacente al centro culturale iraniano, l’altra ha distrutto un negozio di dolci. Quasi immediata la rivendicazione dell’attentato: sul loro presunto profilo twitter, le Brigate Abdullah Azzam – gruppo legato ad al-Qaeda – ne hanno rivendicato la paternità.
La zona colpita è a poche centinaia di metri dall’ambasciata iraniana, davanti la quale lo scorso 19 novembre un altro attentato aveva causato 23 morti e oltre 150 feriti. A rivendicarlo anche quella volta le Brigate Abdullah Azzam.
L’Iran è il principale sostenitore di Hezbollah ed entrambi sono alleati del presidente siriano Bashar al-Assad. I ribelli siriani hanno promesso di protestare contro Hezbollah in Libano per la sua partecipazione alla guerra.
Le parole di Ahmad Jarba – leader della Coalizione nazionale siriana, che dall’estero si oppone al governo di Damasco – esprimono il malcontento dei ribelli siriani. “Il regime è morto – ha detto Jarba al giornale libanese al-Joumhouria – ma il sostegno di Hezbollah porta al rinvigorimento del regime stesso che così si rafforza. Hezbollah sta mantenendo in vita il regime.”
Antonino Fazio