Sessantamila artigiani e commercianti si sono riuniti in Piazza del Popolo per chiedere urgenti interventi di natura politica ed economica al nuovo governo non ancora insiediato. La manifestazione è stata organizzata da “Rete imprese Italia”, l’associazione che riunisce Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani, Cna e Confartigianato. “Chiediamo a Renzi di convocarci subito”- ha detto il presidente e portavoce dell’organizzazione Marco Venturi- “Siamo al giro di boa, non ne possiamo più di essere quelli che tirano la carretta e stanno zitti” davanti alle bandiere bianche e blu di Confartigianato e Cna che sventolavano sotto il palco. I manifestanti provenivano dalle classi più disparate, dagli autisti agli operai, fino ad arrivare all’associazione Balneari che si è presentata con una dozzina di ombrelloni di colore rosso. Diversi gli slogan utilizzati: “Senza imprese non c’è Italia, riprendiamoci il futuro”; “Sono qui per non chiudere”; “Oggi per non chiudere per sempre”. Tanti i cartelloni e gli striscioni contro le tasse e i rincari.
Presenti anche esponenti politici, per il PD Fassina, che dietro il palco è stato raggiunto da un anziano imprenditore la cui azienda è fallita. L’uomo soccorso dalla croce rossa per un leggero malore ha insistito per consegnare all’ex viceministro dell’economia una lettera d’aiuto. Presenti anche esponenti del Movimento cinque stelle che si sono presentati senza bandiere o simboli al fianco degli imprenditori che manifestavano. Da brivido i numeri pubblicati prima della manifestazione da “Rete imprese” : negli ultimi cinque anni hanno chiuso circa 1.000 aziende ogni giorno, la ricchezza prodotta dall’Italia è diminuita del 9%, la disoccupazione è raddoppiata, passando dal 6,4% al 12,7% per un totale di 1,2 milioni di disoccupati in più. Nello stesso tempo la pressione fiscale ha raggiunto il 44,3% del Pil.
Crisi: la piccola impresa in piazza
18 Febbraio 201455
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