PECHINO – Durante l’incontro tra i rappresentati di Cina, Russia e Iran di oggi, 14 marzo, a Pechino, sulla questione del nucleare di Teheran, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ha delineato una proposta in cinque punti per risolvere le controversie con i mezzi politici e diplomatici, opponendosi “all’uso della forza e al ricorso di sanzioni illegali”. Nel corso del suo discorso, Wang Yi ha sostenuto la necessità di coordinare la non proliferazione nucleare con l’uso pacifico dell’energia atomica. Ha inoltre promosso la cooperazione internazionale attraverso il dialogo e ha scoraggiato il coinvolgimento forzato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando l’incontro, ha sottolineato la necessità di persistere negli sforzi diplomatici, giudicando “illegali” tutte le sanzioni nei confronti di Teheran, che, a suo avviso, non ha mai detto di volere dotarsi di ordigni atomici. Peskov ha poi aggiunto che la Russia sta sostenendo la crescita dell’Iran: “I nostri amici iraniani hanno il diritto di sviluppare nel loro Paese l’uso pacifico dell’energia nucleare e di creare un intero ramo di questa industria. La parte russa vi partecipa attivamente, li stiamo aiutando in questo senso”.
L’incontro è stato organizzato a seguito della richiesta americana, respinta da Teheran, di riprendere il dialogo sul nucleare. Dialogo che si era interrotto nel 2018, quando il presidente Donald Trump aveva deciso di ritirarsi dal patto stipulato con Iran, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania, che assicurava la revoca delle sanzioni in cambio dell’impegno, da parte di Tehran, di limitare il suo programma nucleare. La questione del nucleare è poi tornata alla ribalta lo scorso febbraio, quando l’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, ha avvertito che Teheran stava “drammaticamente” accelerando l’arricchimento dell’uranio.
I rappresentanti dei tre Paesi, durante l’incontro a Pechino, hanno esortato congiuntamente le parti interessate ad abbandonare le sanzioni, le tattiche di pressione e le minacce di forza. Le parti hanno poi ribadito l’importanza di rispettare il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari e hanno accolto con favore “la riaffermazione dell’Iran della natura pacifica del suo piano nucleare”.