MILANO – Un nuovo e significativo tassello si aggiunge alla riapertura del delitto di Garlasco. Sulle analisi del dna che hanno portato la procura di Pavia a riaprire le indagini sul 37enne Andrea Sempio c’è anche la firma del super consulente del caso Yara, Carlo Previderé. Per l’esperto, le cui dichiarazioni sono state rilanciate anche dal Corriere della Sera, una delle cinque tracce di dna repertate nelle unghie della vittima, e precisamente quella relativa ad Andrea Sempio, “risulta compatibile con quello dei margini ungueali di Chiara Poggi”. Al tempo stesso, la consulenza della procura ha escluso la presenza di dna di Alberto Stasi, già condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione.
Lo scontrino e la nuova intercettazione
In un nuovo verbale di un’intercettazione ambientale pubblicato in esclusiva dal quotidiano Il Tempo e risalente al 10 ottobre 2017, Sempio discute con il padre in merito alla vicenda dello scontrino. Il focus della conversazione è sul documento relativo a un parcheggio di Vercelli che indicherebbe la presenza dell’indagato a Garlasco, al momento dell’omicidio di Chiara Poggi. Nel verbale pubblicato dal quotidiano si leggono le seguenti parole di Sempio: “Ne abbiamo cannata una, che io ho detto che lo scontrino era stato era stato ritrovato dopo che ero stato sentito, che tu hai detto che l’abbiamo ritrovato prima. Io ho detto che l’abbiamo trovato dopo essere stato sentito, già la prima volta… Ero stato sentito e poi l’abbiamo trovato”.
Il tampone salivare e le dichiarazioni dell’indagato
Nella giornata di ieri, 13 marzo, Sempio è stato sottoposto al tampone salivare in modo coattivo dal Gip, visto che la scorsa settimana aveva rifiutato di farlo volontariamente. L’indagato si è presentato nella sede della Sezione investigazioni scientifiche dei Carabinieri di Milano per il prelievo. Accompagnato dai suoi legali, Angela Taccia e Massimo Lovati, in stato di evidente agitazione, Sempio ha tuttavia dichiarato davanti alle telecamere di non essere preoccupato.
La pista del doppio killer
All’interno della complessa indagine delegata dalla procura di Pavia ai Carabinieri del nucleo investigativo di Milano, prende sempre più quota la pista del doppio killer. Già dopo l’omicidio del 13 agosto 2007, infatti, erano state repertate sulla scena del crimine molteplici tracce. “C’erano almeno due o tre persone” ha ricordato il professor Francesco De Stefano, il genetista che a suo tempo venne nominato dalla Corte d’Assise d’appello nel processo bis sul delitto di Garlasco. L’obiettivo dei Carabinieri sarà dunque quello di riuscire a dare un volto agli ignoti in questione, svolgendo un enorme lavoro su molti oggetti, tra cui la tastiera del pc presente nella villetta, che pare venisse usata sia da Stasi che da Sempio per giocare ai videogiochi sul computer di casa Poggi.