DOHA – Continuano i negoziati indiretti a Doha tra Hamas e Israele per la tregua a Gaza e il rilascio di nuovi ostaggi. Le trattative tra i mediatori di Qatar, Egitto e Stati Uniti vanno avanti soprattutto dopo che sia Hamas che il Cairo, hanno espresso apprezzamento per le parole di rassicurazione pronunciate dal presidente degli Stati Uniti. Donald Trump ha smentito di voler sfollare i palestinesi dalla Striscia di Gaza, in quello che sembra un dietrofront rispetto al piano presentato nelle scorse settimane.
“Se le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Trump rappresentano una smentita di qualsiasi idea di spostamento della popolazione della Striscia di Gaza, sono benvenute”, ha dichiarato Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, esortando il tycoon a non allinearsi alla visione della “estrema destra sionista”.
Gli attacchi dell’Idf in Cisgiordania non si fermano
I colloqui lasciano spazio all’intensificazione delle operazioni dell’esercito israeliano in Cisgiordania, cominciate da più di un mese e che hanno costretto migliaia di palestinesi ad abbandonare le proprie case. Gli ultimi aggiornamenti, come riporta il quotidiano israeliano Haaretz, parlano dell’area ai margini del campo profughi di Jenin come una zona di distruzione. Edifici demoliti, muri crivellati di proiettili e case danneggiate.
L’Onu accusa Israele per “atti di genocidio”
A denunciare le azioni militari israeliane sono state le Nazioni Unite che, con un’inchiesta pubblicata oggi, tornano ad accusare Israele per aver compiuto “atti di genocidio” nella Striscia di Gaza con il disfacimento sistematico delle strutture sanitarie per l’assistenza sessuale e riproduttiva palestinesi. Secondo la Commissione dell’Onu, Israele deve rispondere dell’attacco al principale centro di fertilità del territorio palestinese e al blocco degli aiuti, compresi i farmaci per garantire gravidanze, parti e cure neonatali sicure. Ciò equivarebbe a “due categorie di atti di genocidio “compiuti durante l’offensiva dell’Idf.
Non si è fatta attendere la risposta dello Stato ebraico che, con una del governo, ha respinto come “categoricamente infondate” le accuse dell’Onu. Israele ha più volte accusato la stessa Commissione d’inchiesta di promuovere un programma di parte, nel tentativo di incriminare le Forze di difesa israeliane.