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HomePolitica Opposizione in piazza per l’Europa, divisioni sul riarmo. Il Pd tratta il testo con l’Ue

Le opposizioni manifesteranno
in piazza per l'Europa
Divisioni sul riarmo e nel Pd

Assente il M5S di Giuseppe Conte

Serra: "Sarà piazza fatta di cittadini"

di Pietro Bazzicalupi12 Marzo 2025
12 Marzo 2025

Protesta contro il piano di riarmo europeo | Foto Ansa

ROMA – Tutti in piazza per sostenere l’Europa, ma in ordine sparso. La manifestazione di sabato a Roma vedrà sfilare i partiti d’opposizione. “Quella di sabato sarà una manifestazione per l’Europa fatta di cittadini. Sarà la piazza di quelli che non sanno cosa fare, ma che vogliono esserci e chiedersi che cosa devono fare sul tema della pace e della difesa” ha dichiarato Serra.

“Sarà la piazza di quelli che non sanno cosa fare”. La frase del giornalista che non lascia scampo all’evidenza di un’opposizione caratterizzata da posizioni differenti a partire dal piano di riarmo dell’Unione Europea proposto dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. A partire dal M5S che prende posizione con Giuseppe Conte e decide di non partecipare. “Non si può manifestare per questa Europa” ha detto il leader dei pentastellati nella giornata della protesta a Strasburgo sul RearmEu. 

Il Pd è diviso in due

Nel Partito Democratico le divergenze prendono forma e se da una parte la segretaria Elly Schlein sfilerà insieme ad altri esponenti, su tutti il leader di Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli e il segretario della Cgil Maurizio Landini, con la sciarpa della pace, dall’altra i riformisti democratici e Azione esprimeranno sostegno al piano di riarmo sventolando bandiere dell’Ucraina. Squilibrio nel Pd che si rifletterà inevitabilmente anche sul voto europeo dal momento che alcuni europarlamentari dem sostengono il riarmo, seguendo la scia delle posizioni socialiste europee. 

La trattativa con l’Ue

Ecco, quindi, che il Partito Democratico tratta sul testo Ue per trovare nuovamente un equilibrio. Le proposte principali sono l’introduzione di emendamenti per coordinare gli investimenti sulla difesa, rimuovere l’obbligo sull’aumento della spesa militare al 3% del Pil per gli Stati e investimenti nella coesione sociale. La questione della difesa comune europea spacca l’opposizione e la manifestazione in piazza di sabato non riuscirà a far venire i nodi al pettine. La speranza per i prossimi mesi è quella di trovare una linea unitaria, ma la strada che porta alle elezioni europee appare ancora lunga e tortuosa.

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