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HomeCultura Vigilia dell’8 marzo, dal disegno di legge sul femminicidio ai cortei di piazza

Vigilia dell'8 marzo
Gli appuntamenti
Si muove anche la politica

Dal disegno di legge ai cortei

Molte le iniziative per la Giornata

di Giacomo Basile07 Marzo 2025
07 Marzo 2025
Molti gli appuntamenti oer la Giornata internazionale della donna, dal disegno di legge sul femminicidio ai cortei.

Uno striscione in occasione di una manifestazione per la Giornata internazionale della donna | foto Unsplash

ROMA – Alla vigilia dell’8 marzo si muove anche la politica. L’unico punto all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, convocato per il 7 marzo, è il disegno di legge che prevede l’”introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime”.

Il tema delle Nazioni Unite

Oltre all’importante proposta normativa sono molte le iniziative organizzate per la Giornata della donna dai cortei ai dibattiti a tema organizzati da biblioteche, università e istituzioni varie. Anche l’Onu ha deciso di dare un tema a questa ricorrenza: “Per TUTTE le donne e le ragazze: diritti. Uguaglianza. Empowerment.” Al centro del dibattito c’è l’emancipazione della prossima generazione, affinché le giovani di oggi e di domani siano catalizzatrici di un cambiamento duraturo. Il 2025, ricorda l’Agenzia delle Nazioni Unite, è un anno cruciale: segna il 30° anniversario della Beijing Declaration and Platform for Action, che ha trasformato l’agenda dei diritti delle donne in termini di tutela legale, accesso ai servizi, coinvolgimento dei giovani e cambiamento delle norme sociali, degli stereotipi e delle idee radicate nel passato.

Gli eventi e gli appuntamenti istituzionali

In Italia si sono mosse molte realtà sia istituzionali che sociali e l’agenda di eventi è ricchissima. Il Ministero della Cultura renderà gratuito, per tutte le donne, l’ingresso ai musei e ai luoghi culturali di proprietà statale. Mentre il collettivo trans-femminista Non Una di Meno, che da anni organizza eventi partecipatissimi in tutta Italia, ha indetto uno sciopero nazionale e ha organizzato manifestazioni di piazza in più di 60 città.

Gli appelli della politica italiana ed europea

Sulle rivendicazioni della Giornata si sono espressi anche partiti politici e leader internazionali. “Stiamo assistendo a una generalizzazione della misoginia”. E’ quanto ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha poi aggiunto “su scala globale, i diritti umani delle donne sono sotto attacco. Insieme, dobbiamo lavorare affinché i diritti umani, l’uguaglianza e l’emancipazione possano diventare una realtà per tutte le donne e le ragazze, per tutti, ovunque”.

Invece per le istituzioni italiane, alla vigilia delle celebrazioni e delle proteste, ad esprimersi è stato il presidente della Camera Lorenzo Fontana che in occasione del convegno “Donne, Rappresentanza e Democrazia” ha ripercorso le importanti conquiste istituzionali del movimento femminista a partire dal diritto di voto e alla partecipazione politica. “Molta strada è stata fatta da quel lontano 1946, ma un lungo cammino resta ancora da percorrere” queste le parole di Fontana.

L’educazione finanziaria e il sondaggio di Legacoop

Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha invece toccato l’argomento del gender gap in ambito occupazionale e finanziario. Oltre al problema della retribuzione “in Italia esiste un divario di genere significativo” nell’educazione finanziaria, ma le indagini hanno dimostrato che per le donne che lavorano il gap si riduce, e “questo suggerisce che il divario nell’alfabetizzazione finanziaria è sintomo di un problema più ampio, ovvero la condizione occupazionale delle donne”. Loha detto Panetta nell’ambito della conferenza organizzata dalla Bce in occasione dell’8 marzo.

Per quanto riguarda l’opinione pubblica è il sondaggio di Legacoop-Ipsos a fare chiarezza. Secondo i dati circa il 50% degli italiani ritiene le pari opportunità ancora insufficienti, anche se il dato è in timido miglioramento rispetto all’anno scorso.

Nonostante quindi i passi avanti fatti nell’ultimo secolo la questione dei diritti di genere è lungi dall’essere conclusa. Le discriminazioni continuano a permeare una società che si è plasmata nel predominio maschile per migliaia di anni e che ha ancora bisogno della Giornata internazionale delle donne.

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