HomePolitica Totoministri, Renzi: “Datemi qualche giorno”. Rebus Economia

Totoministri, Renzi: “Datemi qualche giorno”. Rebus Economia

di Roberto Maria Rotunno17 Febbraio 2014
17 Febbraio 2014

Fabrizio Barca

Sono almeno dieci, approssimando per difetto, i nomi venuti fuori per la corsa al ministero dell’Economia. Matteo Renzi ha un incarico “con riserva” e ha chiesto qualche giorno per formare la squadra di governo. Ma già da tempo ha avviato una serie di contatti per trovare la persona adatta alla delicatissima poltrona di via XX Settembre. Sembrerebbero in calo le quotazioni di Lucrezia Reichlin. L’economista, pur graditissima al presidente della Repubblica, potrebbe ricevere un importante ruolo nella Banca d’Inghilterra e comunque potrebbe essere sacrificata vista la necessità emersa nelle ultime ore di indicare un nome politico e non tecnico.

Il rifiuto di Letta Proprio per questa ragione, il primo a essere interpellato è stato il premier dimissionario Enrico Letta che ha declinato. Spuntano quindi i nomi di Fabrizio Barca, ex ministro del governo Monti, e di Graziano Delrio, che in quel caso lascerebbe il ministero degli Affari Regionali al socialista Riccardo Nencini. Altri nomi al vaglio di Renzi e Napolitano per quanto riguarda l’Economia sono quelli di Pier Paolo Padoan, attualmente all’Istat, e di Lorenzo Bini Smaghi del comitato esecutivo Bce. Molto meno accreditati sembrano due ex inquilini di Palazzo Chigi: Romano Prodi e Mario Monti.

Ministeri “vip” Dopo il rifiuto dell’amministratore delegato di Luxottica Andrea Guerra, Renzi ha provato negli ultimi giorni a coinvolgere Luca di Montezemolo, che prenderebbe il posto di Zanonato allo Sviluppo Economico e l’ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, in corsa per diventare titolare del Lavoro assieme a Marianna Madia e a Tito Boeri. Il chirurgo Gino Strada, fondatore di Emergency invitato ad occuparsi della Salute, ha rifiutato l’incarico.

Riconferme Per il resto, la situazione è decisamente meno ingarbugliata. A partire dalle riconferme. Emma Bonino resterà quasi certamente agli Esteri, mentre Andrea Orlando (Pd), alla proposta del premier in pectore di passare alla Giustizia, preferisce restare all’Ambiente. A proposito di guardasigilli, sembra che si tratterà di una donna per la terza volta consecutiva: in testa sembra essere la giurista Livia Pomodoro ma circolano almeno altri tre nomi.

Capitolo Interno Il leader del centrodestra Angelino Alfano vuole restare al Viminale ma Renzi sta pensando anche a Dario Franceschini, che lascerebbe i Rapporti col Parlamento alla fedelissima del segretario Pd Maria Elena Boschi, in realtà in corsa anche per la Cultura. La Difesa dovrebbe andare ad un democratico: la senatrice Roberta Pinotti sembra favorita.

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